Parigi , mercoledì, 10. giugno, 2020 9:00 (ACI Stampa).
Dal 31 giugno, si può camminare nella piazza di fronte alla cattedrale di Notre Dame a Parigi, fino ad ora chiusa dai tempi dell’incendio dello scorso anno. È un piccolo segno di vita per la cattedrale simbolo della cristianità che alcuni hanno persino provocatoriamente pensato di non dedicare più alle funzioni religiose. Dall’8 giugno, poi, sono cominciate le operazioni di smontaggio del ponteggio preesistente all’incendio di Notre Dame.
Queste ultime operazioni dureranno l’intera estate. In pratica, per dirla con le parole di Christophe Rousselot, delegato generale della Fondazione Notre Dame, la cattedrale sta subendo “una operazione a cuore aperto”, necessaria perché la sua costruzione si stabilizzi. E perché Notre Dame ritorni a vivere.
Le impalcature pre-esistenti all’incendio del 15 aprile 2019 era stata installata come parte del restauro della guglia di Notre Dame. Nonostante le fiamme, l’impalcatura rimase in piedi, ma fu devastata e deformata dal calore dell’incendio. Smantellarla non è facile: si tratta di un groviglio di 40 mila parti metalliche, la metà delle quali è alta più di 40 metri, con un peso medio di 200 tonnellate ciascuno.
Prima di smantellarle, le impalcature sono state consolidate per evitarne il crollo, quindi stabilizzate con tre livelli di travi metalliche e infine circondate su entrambi i lati da una seconda impalcatura che permettesse agli operai di salire e scendere dalle impalcature bruciate.
Questi, chiamati “scoiattoli”, scenderanno con le corde, passando da un ponteggio all’altro tagliando i tubi con seghe a sciabola. Inizia così una fase importante del restauro di Notre Dame, dopo i ritardi dovuti al mal tempo, al piombo e al coronavirus.