Firenze , giovedì, 2. maggio, 2019 14:00 (ACI Stampa).
La priorità diplomatica della Santa Sede è quella di essere nelle zone più conflittuali del mondo, e in particolare oggi attenzione speciale va data alla situazione dei cristiani in Medio Oriente. La riforma della Curia rispecchia la chiamata di Papa Francesco all’uscita missionaria, ma non per questo un nuovo dicastero dell’evangelizzazione renderà meno importante la Congregazione della Dottrina della Fede. Lo spiega ad ACI Stampa il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, al termine di una conferenza tenuta al Festival della Religioni il 27 aprile.
Le bozze della Praedicate Evangelium, la Costituzione apostolica che andrà a ridefinire struttura e compiti degli uffici della Curia romana, sono state inviate a presidenti delle Conferenze Episcopali, superiori di Ordini Religiosi, capi delle Chiese Orientali per una consultazione mondiale. Niente è ancora ufficiale. Le prime indiscrezioni parlano di un dicastero missionario; di un dicastero della Carità, ovvero l’elevazione a dicastero dell’Elemosineria Pontificia; dell’abolizione della Pontificia Commissione per l’America Latina; di sempre più poteri devoluti ai vescovi locali.
Eminenza, si parla della prossima istituzione di un super dicastero missionario, che dovrebbe essere al di sopra della Congregazione della Dottrina della Fede. Questo significa che la dottrina della fede prende un posto meno importante?
Non dobbiamo dare troppa importanza alle gerarchie. Tutta la Curia Romana è al servizio del Papa. Ora si aggiunge che è anche al servizio del ministero dei vescovi, ma in realtà è sempre stato così: attraverso il Papa, la Curia ha sempre servito anche i vescovi. La scelta di mettere al primo posto la Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli vuole mettere in luce quella che è stata fin dall’inizio una caratteristica del pontificato: questa forte accentuazione dell’uscita missionaria e della conversione missionaria della Chiesa. Il dicastero riguarderebbe l’evangelizzazione in senso globale, perché va ad accorpare la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, mettendo insieme il primo annuncio e anche l’annuncio della fede ai Paesi di tradizione cristiana che hanno perso un po’ la loro adesione alla fede.
Questo cosa significa?