Ecône , venerdì, 27. luglio, 2018 16:00 (ACI Stampa).
Due settimane fa la Fraternità Sacerdotale San Pio X - fondata dal vescovo scismatico scomunicato Marcel Lefebrve - ha eletto Don Davide Pagliarani nuovo Superiore Generale al posto del Vescovo Bernard Fellay, che ha lasciato la guida della Fraternità dopo aver retto il timone fin dal 1994.
La scelta - almeno a prima vista - appare in netta contrapposizione con il cammino - veramente complicato - del ritorno della Fraternità in seno alla Chiesa Cattolica.
Le posizioni del nuovo Superiore sono infatti molto più dure e nette rispetto a quelle del predecessore che - incontrando sia Benedetto XVI, sia Francesco - si era incamminato sulla strada della comunione che, però, è ancora molto lontana, nonostante le generose aperture di Benedetto XVI prima e di Francesco poi.
Tra le tante concessioni ai Lefebrviani possiamo ricordare, infatti, la remissione della scomunica ai vescovi Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta, la promulgazione del Motu Proprio Summorum Pontificum, l'offerta di una prelatura personale sul modello concesso agli anglicani rientrati in comunione con Roma, la validità delle confessioni - già concessa in un primo tempo da Papa Francesco in forma straordinaria per il Giubileo della Misericordia - e la licenza per la celebrazione di matrimoni dei fedeli che seguono l'attività pastorale della Fraternità.
A Don Pagliarani - che guiderà la Fraternità per i prossimi 12 anni - sono stati affiancati due assistenti generali: il vescovo spagnolo Alfonso de Galarreta, consacrato da Monsignor Lefebrve nel 1988, e Don Christian Bouchacourt, superiore del distretto francese. Entrambi sono su posizioni di netta contrapposizione al confronto con la Santa Sede, affidato alla Pontificia Commissione Ecclesia Dei, ufficio alle dirette dipendenze della Congregazione per la Dottrina della Fede.