Città del Vaticano , venerdì, 28. maggio, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Non c’è più la spada nella cerimonia di investitura dei Cavalieri del Santo Sepolcro. Ma la spada non viene eliminata, resta nella veglia, come simbolo insieme a tutti gli altri simboli cavallereschi. Nessuna rottura con la tradizione, ma piuttosto una evoluzione verso una forma più semplice, e anche più sostanziale. Così spiega ad ACI Stampa il Cardinale Fernando Filoni, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro.
L’ordine è tra i più antichi ordini cavallereschi cattolici, che fa risalire le sue origini addirittura ai tempi delle Crociate, ed oggi è diffuso in quasi 40 nazioni con quasi 30 mila membri in tutto il mondo. Ha, per questo, un forte legame con la Terrasanta, dove fa progetti di vario genere e distribuisce aiuti. Ed è un ordine cavalleresco che dal 1888, per decisione di Leone XIII, ammette anche donne, cioè “Dame”. Donne in tutto e per tutto alla pari con gli altri cavalieri, sia per quanto riguarda gli impegni che l’erogazione dei contributi. Ovviamente, il giuramento delle Dame non prevedeva la spada. Ma l’assenza della spada dalla cerimonia di investitura ha fatto salire una levata di scudi.
Il Cardinale Filoni, però, spiega che non si tratta di una decisione presa per uguaglianza di genere, né per non mancare di rispetto alle donne che si trovavano ad avere un rituale diverso da quello dei cavalieri, ma piuttosto per creare un rituale altrettanto solenne, ma più semplificato, e più in linea con i tempi, come parte di una riforma generale dell’Ordine che è cominciata con l’approvazione dei nuovi Statuti nel 2020, è proseguita con una riflessione sulla spiritualità su richiesta degli stessi cavalieri (il Cardinale Filoni ha pubblicato E tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento) e ora si sostanzia nella riforma del rito.
Parlando con ACI Stampa, il Cardinale Filoni spiega che la riforma segue il principio generale di Paolo VI, che in una omelia del 2 febbraio 1967 parlò di un “rinnovamento fedele ai propri originali statuti e idoneo a perseguire le proprie finalità con forme più adatte ai bisogni”.
La riforma del rituale di investitura è stata promulgata il 19 marzo, e distribuita il 7 maggio ai membri, e subito ha generato delle critiche proprio per l’assenza della spada nel rito del giuramento. Eppure, anche Agostino Borromeo, luogotenente generale dell’Ordine, ha difeso la riforma. In una riflessione pubblicata sul sito dell’Ordine, Borromeo ha detto che il primo testo sull’investitura dei cavalieri risale al 1623, e che sembra che la cerimonia fosse centrata sulla consegna della spada al candidato, il quale “estrattala dal fodero, la porgeva al celebrante. Quest’ultimo, tracciando in aria per tre volte con essa il segno della croce, sfiorava con l’arma le spalle del candidato”.