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Bucarest, quasi completata la cattedrale ortodossa più grande del mondo

Il primo donatore per la sua costruzione fu Giovanni Paolo II. Papa Francesco la visitò incompiuta nel 2019. Ora è quasi completata

Cattedrale La Salvezza del Popolo | Una veduta della cattedrale patriarcale La Salvezza del Popolo a Bucarest, con il Parlamento sullo sfondo | Wikimedia Commons Cattedrale La Salvezza del Popolo | Una veduta della cattedrale patriarcale La Salvezza del Popolo a Bucarest, con il Parlamento sullo sfondo | Wikimedia Commons

Sarà consacrata il 26 ottobre 2025 la nuova cattedrale nazionale ortodossa di Bucarest, intitolata alla Salvezza del Popolo, e sarà un evento che vedrà insieme il Patriarca Daniele e il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, che già era venuto a consacrare l’altare. Insomma, è in dirittura di arrivo l’imponente progetto della cattedrale ortodossa, costruita appena dietro il Parlamento, che all’inizio di aprile vede l’installazione della grande croce della cattedrale.

La cattedrale è lunga 120 metri, larga 70 metri, e alta 120 metri. Può ospitare 5 mila fedeli, in una superficie di 7200 metri quadrati illuminati da 600 finestre. Le campane vengono dall’Austria. I mosaici copriranno circa 25 mila metri quadrati di spazio, e ogni metro quadro è riempito da 10 mila pezi di mosaico. Ci stanno lavorando in 220 tra pittori e mosaicisti, dipingendo varie scene della passione di Gesù, e l’iconostasi più grande del mondo, che misura quasi 407 metri quadrati.

I lavori sono in dirittura di arrivo, ma non tutto sarà probabilmente completato per il 26 ottobre. Il nartece sarà dipinto in un secondo momento, e alla consacrazione si collocheranno nel nartece solo le riproduzioni del progetto iconografico stampato su tela.

I 120 metri di altezza della cattedrale si stagliano appena dietro il Parlamento, anche quello un monumento di rara enormità che ancora le pretese di grandezza del regime di Ceausescu.

Quando si decise di costruire la nuova cattedrale, Giovanni Paolo II decise di inviare la prima donazione.

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La Chiesa ortodossa romena fu fondata nel 1872, e Daniel ne è il sesto patriarca. Ma la tradizione ortodossa affonda le radici nella nazione, ancora prima che Valacchia, Moldova, Transilvania si unissero a formare quella che è la Grande Romania. Gli ortodossi in Romania sono l’86,6 per cento della popolazione.

Ovunque, a Bucarest, si respira la presenza del cristianesimo. Non c’è quartiere senza una piccola chiesa, anche lì dove il regime di Ceausescu è arrivato a spazzare via tutto, a buttare giù interi quartieri della città che era conosciuta come piccola Parigi per mettere su edifici governativi e palazzi neoclassici.