Minsk , venerdì, 6. novembre, 2020 14:00 (ACI Stampa).
Per la prima volta da quando è arcivescovo di Minsk, Tadeusz Kondrusiewicz non è stato presente alla celebrazione eucaristica del suo onomastico in cattedrale. Ma la celebrazione c’è stata, la sua “cattedra” è stata simbolicamente lasciata vuota, mentre il vescovo ausiliare Yury Kasabutsky denunciava in una omelia il fatto che l’arcivescovo è ormai in esilio dal 31 agosto, impossibilitato a rientrare.
La celebrazione del 28 ottobre ha iniziato una sorta di escalation delle dichiarazioni. Perché il presidente Lukashenko, nei giorni successivi, è stato in visita dal metropolita ortodosso Venjamin, che aveva sostituito frettolosamente il metropolita Pawel, il quale è stato destinato ad altro incarico mentre montava la protesta. E, nelle dichiarazioni rese successivamente, il presidente ha parlato di una ottima collaborazione con la Chiesa cattolica e con le Chiese in generale, ma anche chiesto che ci vogliono sacerdoti bielorussi, formati in Bielorussia, e non sacerdoti che possano rispondere ad altre patrie, accusando ancora una volta l’arcivescovo Kondrusiewicz di essere andato in Polonia per ricevere istruzioni contro lo Stato.
Dichiarazioni cui il vescovo Kasabutsky ha sentito il dovere di rispondere con un lungo post Facebook, trovandosi persino costretto a giustificare la presentazione delle lettere credenziali dell’arcivescovo Ante Jozic, nunzio del Papa, a Lukashenko, con successivo colloquio ovviamente utilizzato dai media statali per creare una sorta di contrapposizione tra il Papa e il clero bielorusso.
È una situazione molto difficile, quella di Minsk. Scossa dalla pandemia, non si fermano comunque le proteste post-elettorali, sebbene in forma diversa da quella iniziale che tanto clamore aveva suscitato. L’arcivescovo Kondrusiewicz non ha potuto rientrare nel Paese, il Vaticano ha fatto di tutto per farlo rientrare, e al termine di un incontro a Roma con la Segreteria di Stato l’arcivescovo ha riconosciuto che lo sforzo vaticano nei suoi confronti è grandissimo.
È in questo clima, mentre lo stesso arcivescovo si appresta a compiere 75 anni il prossimo 3 gennaio e dunque potrebbe anche andare in pensione, che si è celebrato l’onomastico di San Taddeo nella cattedrale del Nome di Maria a Minsk.