Città del Vaticano , martedì, 1. agosto, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Il viaggio di Papa Francesco a Bologna, il prossimo 1 ottobre, sarà anche nel segno di Benedetto XV. Al Papa saranno consegnati infatti gli atti del convegno “Benedetto XV nel mondo dell’inutile strage”, che esplorava gli sforzi per la pace di Papa Dalla Chiesa. Il quale lanciò il suo appello alle forze belligeranti il 1 agosto 1917. Cento anni fa.
Benedetto XV si decise a diffondere il messaggio dopo tre anni di appelli ed esortazioni. La lettera ai Capi dei Popoli belligeranti non è solo un grido di dolore per quanto sta avvenendo, e un richiamo alla pace. Rappresenta anche la radice di quello che sarà, nel corso del secolo e fino ad oggi, l’impegno della Santa Sede sui temi della pace e del disarmo. Un impegno che era presente ai tempi dell’ “inutile strage” e che è ancora più presente oggi, in tempi che Papa Francesco definisce di “terza guerra mondiale a pezzi”.
La domanda di Benedetto XV è struggente: “Il mondo civile dovrà dunque ridursi a un campo di morte? E l’Europa, così gloriosa e fiorente, correrà, quasi travolta, da una follia universale incontro ad un vero e proprio suicidio?”
L’appello alla ragione viene seguito da precise condizioni per i belligeranti, e si può vedere sottotraccia che è quella, da sempre, la linea diplomatica della Santa Sede.
Benedetto XV chiede prima di tutto “che sottentri alla forza materiale delle armi la forza morale del diritto”, e da qui viene “un giusto accordo di tutti nella diminuzione simultanea e reciproca degli armamenti secondo norme e garanzie da stabilire, nella misura necessaria e sufficiente al mantenimento dell’ordine pubblico nei singoli Stati”. È il primo passo verso il disarmo universale, una delle grandi utopie della Dottrina Sociale della Chiesa, nella consapevolezza che un mondo senza armi è più sicuro di un mondo con le armi: se ne parlerà anche a novembre ad una conferenza sul disarmo che si terrà in Vaticano il 10 e l’11 novembre prossimi.