Forlì , sabato, 14. settembre, 2019 15:00 (ACI Stampa).
“Tutto il suo corpo alla fine era diventato un crocifisso vivente…. Ma questa sequenza di sofferenze e di distruzioni fisiche, porterà Benedetta ad una unione profonda con Dio nella preghiera e quindi ad una grande eroicità nell’esercizio di tutte le virtù”.
Il Prefetto della Congregazione delle Cause dei santi ha descritto così la santità di Benedetta Bianchi Porro, beatificata oggi a Forlì.
Un ragazza che ha affrontato la croce e che “insegna a noi oggi, a porre saldamente l'edificio della nostra esistenza non sulla sabbia di ciò che è effimero e passeggero, ma su Gesù Cristo, la roccia che non viene scalfita dall'usura del tempo” ha detto nella omelia il cardinale Becciu.
“Da quando scoprì in profondità il mistero della sofferenza, della Croce, si aprì alla intimità con Gesù, realizzando un’esperienza di luce e di amore che la trasformò, un cammino di vera ascesi. Il suo spirito appare tanto più rigoglioso e limpido quanto più vanno in diminuzione le energie e le possibilità corporali” ha ricordato il porporato che ricordato anche le testimonianze degli amici: <> (Doc. extrapr., 414). Questa affermazione rivela che, mediante il suo meraviglioso apostolato, Benedetta irradiava pace, serenità e fede ai suoi giovani amici che costantemente attorniavano il suo letto e sui quali esercitava un influsso profondo”.