Bari , giovedì, 23. luglio, 2020 12:30 (ACI Stampa).
Don Antonio Ruccia è il parroco della chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere Poggiofranco a Bari. La mattina del 19 luglio sente il suono del suo telefonino collegato alla culla termica che aveva fatto installare fuori alla porta della sua parrocchia nel 2014, proprio per accogliere quei neonati che i genitori naturali decidono di non tenere. Capisce immediatamente cosa significhi quel suono e si precipita fuori. Il neonato abbandonato è Luigi, uno scricciolo di 10 giorni, che indossa una tutina bianca e azzura. “Lui è Luigi, ditegli che lo ameremo per sempre”, recita il messaggio lasciato da chi, probabilmente, ha pensato di non poter crescere quel figlio. Una storia di amore e di dolore, un racconto intenso, che esprime a chiare lettere il dramma di chi non riesce a prendersi cura dei propri figli. Ma un racconto che ci parla anche della genialità di un parroco che installa culle termiche per cercare di dare una "speranza alla vita". ACI stampa ha raccolto le emozioni di Don Antonio Ruccia:
Don Antonio, una domanda che le avranno fatto tutti in questi giorni, ma è d'obbligo...Qual è stata l'emozione di trovare un neonato nella sua culla termica?
La mia emozione è stata quella di dover subito accelerare i tempi e battere gli spazi possibili perchè al di là dell'emotività del momento, della sudata fredda, ho dovuto fare mente locale e chiamare il 118. Può immaginare che l'operatore che mi ha risposto era più esterefatto di me...In quel momento ho dovuto investirmi di autorità e cercare di far comprendere in maniera chiara e precisa che si trattava di un bambino nella culla termica e il piccolo urgeva di essere collocato al Policlinico di Bari. I sentimenti erano di gioia, di apprensione, il tempo intercorso tra ritrovamento e l'arrivo dell'ambulanza mi è sembrato lunghissimo... più lungo di una partita di calcio tanto attesa! Non ho fatto toccare da nessuno il bambino, volevo fosse visitato, quindi si direi sentimenti di emotività e ansia.
Luigi, così si chiama il piccolo per volere dei genitori che hanno lasciato nella culla un bigliettino con le sue caratteristiche principali, il peso, i disturbi di cui soffre. Adesso come sta il neonato e soprattutto come procederete?
Luigi sta bene, è stato visitato dall'equipe medica che lo ha adottato, viene rigorosamente "spupazzato" da medici ed infermieri ed è stato posto in un luogo che non sia sotto osservazione di tanti. Adessso faranno le loro indagini di routine. Il Tribunale dei minori ha designato un avvocato donna come tutrice e con il primario decideranno quando il bambino potrà essere portato via. Successivamente il Tribunale deciderà la famiglia a cui sarà affidato Luigi per 3 anni e poi adottato. Ricordo che la legge dice che dopo i 3 anni il bambino viene adottato dalla medesima famiglia.