Assisi , mercoledì, 5. maggio, 2021 9:00 (ACI Stampa).
Un grande ciclista, ma soprattutto un grande uomo, testimone di fede e umiltà. Questo era il campione di ciclismo Gino Bartali, che Assisi ha deciso di ricordare, a 21 anni dalla sua scomparsa, con la recita della preghiera dell’Angelus mercoledì 5 maggio alle ore 12, proprio nella Cappellina privata appartenuta al ciclista toscano e donata nel 2018 al “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”.
E' forte il legame tra Assisi e Gino Bartali. A sottolinearlo ad ACI stampa è proprio la nipote Gioia, che insieme alla sorella Stella, hanno ritenuto che la Cappellina del nonno, donata al papà Andrea, dovesse essere custodita in un luogo speciale come Assisi, dove attraverso il ‘Museo della Memoria, Assisi 1943-1944’ si ricorda l’importante opera di salvezza degli ebrei negli anni delle persecuzioni razziali.
"In occasione del 21esimo anno dalla sua scomparsa, ci stringiamo al caro Monsignor Sorrentino che reciterà la preghiera dell'Angelus proprio nella cappellina del nonno. Tutta la nostra famiglia seguirà l'evento con grande affetto e partecipazione", dice ad ACI Stampa Gioia Bartali, la nipote di Gino Bartali.
Bartali era un devoto cattolico ed era molto legato all'Arcivescovo Angelo Elia Dalla Costa, riconosciuto come Giusto tra le Nazioni nel 2012. Il ciclista è ricordato come il "campione che salvò gli ebrei" perchè Bartali trasportò, all'interno della sua bicicletta, dei documenti falsi per aiutare gli ebrei ad avere una nuova identità. Il 23 settembre 2013 Bartali è stato dichiarato Giusto tra le nazioni dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell'olocausto fondato nel 1953, riconoscimento per i non ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste.
Per questo motivo il Museo della Memoria di Assisi ospita con grande gioia la cappellina privata del campione, che ha incarnato la storia del ciclismo vincendo tre volte il Giro d’Italia (1936, ’ 37, ’ 46) e due volte il tour del France (1938, ’ 48). Bartali, divenuto Terziario Carmelitano nel 1937, volle questa cappellina in memoria del fratello Giulio, morto prematuramente in un incidente in corsa nel 1936. Fu consacrata nel 1937 proprio dal cardinale e vescovo di Firenze, Elia Dalla Costa.