Parigi , giovedì, 22. settembre, 2016 14:00 (ACI Stampa).
Arriva il secondo no alla risoluzione sulla maternità surrogata al Consiglio d’Europa. Ma, insieme al no alla risoluzione, è arrivato anche un risicatissimo sì alle raccomandazioni, che in genere vengono pubblicate perché collegate alla risoluzione. E così, il Consiglio d’Europa si troverà – in una data tra il 10 e il 14 ottobre – a votare delle raccomandazioni “monche” della risoluzione, che è stata invece bocciata.
È l’ultimo atto della lunga battaglia per regolamentare la maternità surrogata in Europa, cominciata mesi fa quando l’europarlamentare belga Petra de Sutter, transgender e con interessi commerciali nel campo della maternità surrogata (la clinica dove lavora in Belgio è collegata ad una clinica indiana che pratica la maternità surrogata) è diventata relatore della risoluzione.
Nonostante l’evidente conflitto di interessi, De Sutter ha potuto continuare il lavoro, e non si è arresa nemmeno quando, a marzo, il Comitato Affari Sociali, Salute e Sviluppo Sostenibile dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) aveva rigettato la risoluzione.
Il secondo voto si è tenuto il 21 settembre, e la nuova bozza – di cui non viene divulgato il testo – è stata bocciata con una maggioranza risicata. Ma allo stesso tempo, la PACE ha, in maniera del tutto insolita, approvato le raccomandazioni, che sono collegate alla risoluzione.
Le raccomandazioni sono contenute in poche righe, e chiedono prima di tutto delle linee guida europee per salvaguardare i diritti dei bambini in relazione agli “accordi di surrogazione” e di lavorare sul diritto privato sullo status dei bambini, in particolare sui temi che nascono quando si deve definire a chi spetta la paternità legale di un bambino nato da maternità surrogata.