Città del Vaticano , mercoledì, 24. luglio, 2019 16:00 (ACI Stampa).
Quando fu istituito il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, si rendeva noto che tutto sarebbe stato definito con gli Statuti. L’approvazione degli Statuti (qui pubblicati) è arrivata la scorsa settimana, dopo un lavoro di circa due anni e una consultazione con alcuni professori. Sarà dal prossimo anno accademico, dunque, che il Pontificio Istituto farà il suo debutto.
Papa Francesco aveva istituito il Pontificio istituto teologico con il motu proprio Summa Familiae Cura dell’8 settembre 2017. Con il motu proprio, si andava ad elevare il rango del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, stabilito da Giovanni Paolo II nel 1982. L’Istituto si presentava come un centro di ricerca di eccellenza sui temi del matrimonio e della famiglia, aveva creato una rete di istituti gemelli in tutto il mondo ed era ormai un punto di riferimento per tutti.
Delineato come un Pontificio istituto teologico, la struttura aveva la possibilità di emettere lauree e titoli accademici.
Papa Francesco aveva però indicato una direzione precisa. Che era, in generale, quella di guardare agli studi sul matrimonio e la famiglia non solo dal punto di vista stretto della teologia morale, ma anche includendoli nel più ampio raggio delle scienze sociali. Scriveva Papa Francesco nel motu proprio: “La centralità della famiglia nei percorsi di conversione pastorale delle nostre comunità e di trasformazione missionaria della Chiesa esige che – anche a livello di formazione accademica – nella riflessione sul matrimonio e sulla famiglia non vengano mai meno la prospettiva pastorale e l’attenzione alle ferite dell’umanità”
Una delle prime attuazioni del motu proprio del Papa era la nascita della cattedra Gaudium et Spes, inaugurata lo scorso gennaio.