Parigi , giovedì, 24. ottobre, 2019 18:00 (ACI Stampa).
Aprendo il giubileo della basilica del Sacre Coeur di Parigi, l’arcivescovo Michel Aupetit ha sottolineato: “Questa basilica è un miracolo, un miracolo dell’amore”. Ed è proprio un miracolo se questa basilica è stata eretta, cento anni fa, nella Francia post-rivoluzione con al governo massoni e anticlericali. Ma fu il popolo a volerla, a fare una sottoscrizione popolare per finanziarla. Come, in fondo, fu il popolo a volere le grandi cattedrali medievali. Come, del resto, è stato il popolo a cadere in ginocchio lo scorso anno, sempre a Parigi, di fronte a Notre Dame in fiamme.
L’anno giubilare del Sacre Coeur è stato aperto il 20 ottobre scorso, e terminerà il 18 ottobre 2020. Il tema del giubileo è “Accogliere e incontrare”, ma il centro di tutto resta l’Eucarestia. Perché è dall’1 agosto 1885 che lì, nella Basilica, (quando questa era solo una cappella) c’è l’esposizione di Gesù consacrato giorno e notte. Una adorazione che non fu mai interrotta, nemmeno durante i bombardamenti dell’aprile 1944.
Si tratta, spiegano da Mont-Martre, di una “lunga preghiera riparatrice, di cui Parigi, la Francia e la Chiesa hanno tanto bisogno”. E c’è un filo rosso con la Madonna di Fatima. Nel 1931, Suor Lucia, l’unica veggente che era sopravvissuta, comunicò al suo vescovo di aver ricevuto da Cristo questo messaggio: “Fai sapere ai miei ministri, dato che seguono l’esempio del re di Francia nel ritardare l’esecuzione della mia domanda, che lo seguiranno nella disgrazia. Non sarà mai troppo tardi per ricorrere a Gesù e Maria”.
L’allusione era a Re Luigi XIV. Nel 1668, la veggente Marie Marguerite Alacocque aveva riferito al re di aver avuto la visione del Sacro Cuore di Gesù, che chiedeva che il simbolo del Sacro Cuore fosse posto sugli stendardi regali. Luigi XIV non lo fece, e la sua dinastia finì, come predetto, con l’esecuzione alla ghigliottina di Luigi XVI.
Erano gli anni della rivoluzione francese, dall’anticlericalismo che andava imporre a tutti la nuova fede della ragione. Ma nel 1871, dopo la sconfitta nella guerra franco-prussiana che aveva portato all’occupazione di Parigi, l’Assemblea Nazionale approvò la costruzione della chiesa consacrata al Sacro Cuore. E così, massoni e repubblicani votarono a favore, mentre il popolo si diede da fare per trovare i fondi.