Berlino , giovedì, 2. marzo, 2023 14:00 (ACI Stampa).
Che succederà nella Chiesa cattolica in Germania? Negli ultimi giorni arrivano dal paese notizie controverse. Lo scorso 23 febbraio ad esempio in una lettera pubblicata il 1 marzo il presidente della Conferenza episcopale Bätzing scrive che i vescovi tedeschi prendono le "preoccupazioni" della Santa Sede sul serio. La lettera è indirizzata al Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, al Prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede della Fede, il cardinale Luis Ladaria SJ, e al Prefetto del Dicastero per i Vescovi, il cardinale Marc Ouellet PSS.
Nella lettera Bätzing parla di un progetto che potrebbe durare altri tre anni per entrare nelle questioni teologiche e che nelle trascrizioni dei colloqui della visita ad Limina non vede grandi punti di contrasto.
Si tratta della questione di un "consiglio sinodale" che i vescovi tedeschi volevano creare e che è stato fermato dalla santa Sede. Ma Bätzing prende tempo e rimanda a dopo la plenaria della prossima settimana.
Il nunzio apostolico in Germania ( ex segretario generale del Sinodo dei Vescovi) ha detto di aver riferito ai vescovi tedeschi che la sinodalità non significa creare “nuove istituzioni con il rischio di un ulteriore aumento della burocrazia." Piuttosto laa sinodalità è "più una questione di spirito e stile che di strutture". Anche Papa Francesco è contrario ad un "consiglio sinodale" permanente per la Chiesa in Germania. Ma Bätzing sta cercando delle soluzioni per far accettare la sua idea "senza scavalcare i regolamenti canonici che riguardano l'autorità del vescovo”.
Lo scorso dicembre i vescovi di Colonia, Ratisbona, Passau, Eichstätt e Augusta in una lettera alla Santa Sede chiedevano che autorità potrebbe avere un "consiglio sinodale" e la risposta è stata che non ne avrebbe sui singoli vescovi facendo riferimento al Concilio Vaticano II.