Durban , lunedì, 8. agosto, 2016 12:00 (ACI Stampa).
Aids, la priorità ora sono i bambini. Lo sa bene Caritas Internationalis, che prima a Roma, poi alla Conferenza Internazionale in Sudafrica sull’AIDS del 18 al 22 luglio, anticipata da una pre-conferenza al 15 al 17 luglio, ha focalizzato l’attenzione sul tema.
“Abbiamo parlato con le società farmaceutiche – afferma monsignor Robert Vitillo, esperto di problemi sanitari per Caritas Internationalis – e dicono che sono disposte a sviluppare altre formulazioni sui farmaci retrovirali”. Perché il problema è che la diagnosi precoce sui bambini è fondamentale per diminuire il rischio di AIDS. Ma poi, una volta che c’è questa diagnosi, mancano i dosaggi giusti dei farmaci.
“Credo che alla Conferenza ci sia stata più attenzione che mai sulla situazione dei bambini – prosegue monsignor Vitillo con ACI Stampa – e anche le case farmaceutiche e i governi sono convinti che dobbiamo fare qualcosa per allargare l’accesso ai farmaci antiretrovirali per i bambini. Le case farmaceutiche sanno che questo non porterà molto profitto, ma a Durban abbiamo visto che sono disposte ad andare avanti”.
Il tema è dirimente, perché – ricorda monsignor Vitillo – “i bambini che non hanno accesso ai medicinali muoiono prima del loro primo compleanno, la metà di loro prima del secondo compleanno e l’80 per cento addirittura prima di compiere 5 anni”.
Ora è il tempo di passare ai fatti. L’Unicef, l’UNAIDS, l’Organizzazione mondiale della Sanità e organizzazioni di tipo religioso come la Chiesa anglicana e Caritas Internationalis faranno gruppi di lavoro per portare avanti le iniziative rivolte alla cura dei bambini. Si tratta di fare in 6 mesi quello che si voleva fare in due anni, perché è molto urgente.