Città del Vaticano , lunedì, 30. luglio, 2018 12:30 (ACI Stampa).
Papa Francesco ha accettato la rinuncia dell’arcivescovo Philip Edward Wilson, di Adelaide. Condannato a 12 mesi di reclusione lo scorso 3 luglio per aver coperto un sacerdote riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minori, già non esercitava più la guida pastorale dell’arcidiocesi, perché Papa Francesco aveva nominato il 3 giugno un amministratore apostolico “sede plena”.
Accettando le sue dimissioni, Papa Francesco prosegue nella linea della tolleranza zero che sta caratterizzando la sua risposta agli abusi. Anche nei casi delle rinunce dei vescovi del Cile, presentate in massa dopo la tre giorni di incontri con Papa Francesco in Vaticano, il Papa non sta nominando nuovi arcivescovi, ma amministratori apostolici ogni volta che accetta la rinuncia.
Il passo dell’arcivescovo Wilson era praticamente una formalità. Con la sua condanna a 12 mesi di reclusione, l’arcivescovo emerito di Adelaide è il presule più alto in grado ad essere condannato per un reato simile. La pena sarà scontata agli arresti domiciliari, mentre il prossimo 14 agosto ci sarà una udienza per stabilire se la condanna è congrua. L’arcivescovo Wilson potrà chiedere la libertà condizionata solo dopo aver scontato almeno 6 mesi di reclusione.
La vicenda risale agli Anni Settanta, quando Wilson, non acora vescovo, non avrebbe informato la polizia australiana degli abusi perpetrati dal sacerdote Jim Fletcher, morto in carcere nel 2006.
Papa Francesco aveva nominato il vescovo Gregory O’Kelly di Port Pirie, gesuita, come amministratore apostolico “sede plena” dell’arcidiocesi. Sarà lui a gestire la transizione.