Città del Vaticano , giovedì, 9. maggio, 2019 12:01 (ACI Stampa).
Papa Francesco continua a schierarsi in prima linea nella lotta agli abusi sui minori commessi da membri del clero e stamane ha fatto pubblicare il Motu proprio “Vos estis lux mundi”. Il provvedimento - che entra in vigore il prossimo 1 giugno - si inserisce nella scia del summit che il Papa ha presieduto a fine febbraio con i presidenti delle conferenze episcopali nazionali.
Nello specifico il Papa dispone che le nuove norme vadano ad applicarsi a "segnalazioni relative a chierici o a membri di Istituti di vita consacrata o di Società di vita apostolica e concernenti delitti contro il sesto comandamento consistenti nel costringere qualcuno, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, a compiere o subire atti sessuali; nel compiere atti sessuali con un minore o con una persona vulnerabile; nella produzione, nell’esibizione, nella detenzione o nella distribuzione, anche per via telematica, di materiale pedopornografico, nonché nel reclutamento o nell’induzione di un minore o di una persona vulnerabile a partecipare ad esibizioni pornografiche".
Francesco ricorda che "chiunque può presentare una segnalazione concernente le condotte di cui" sopra "avvalendosi delle modalità di cui all’articolo precedente o in qualsiasi altro modo adeguato. La segnalazione può sempre essere indirizzata alla Santa Sede, direttamente o tramite il Rappresentante Pontificio. La segnalazione contiene gli elementi più circostanziati possibili". Ogni diocesi può prevedere "l’istituzione di un apposito ufficio ecclesiastico".
"Coloro che affermano di essere stati offesi, insieme con le loro famiglie - dispone il Pontefice - siano trattati con dignità e rispetto, e offrono loro, in particolare: accoglienza, ascolto e accompagnamento, anche tramite specifici servizi; assistenza spirituale; assistenza medica, terapeutica e psicologica, a seconda del caso specifico".
Le norme procedurali contenute nel Motu proprio riguardano le condotte di Cardinali, Patriarchi, Vescovi e Legati del Romano Pontefice; chierici che sono o che sono stati alla guida pastorale di una Chiesa particolare o di un’entità ad essa assimilata, latina od orientale, ivi inclusi gli Ordinariati personali, per i fatti commessi durante munere; chierici che sono o che sono stati alla guida pastorale di una Prelatura personale, per i fatti commessi durante munere; coloro che sono o che sono stati Moderatori supremi di Istituti di vita consacrata o di Società di vita apostolica di diritto pontificio, nonché di Monasteri sui iuris, per i fatti commessi durante munere".