Un fenomeno, quello degli abusi, moltiplicato dal web, dalla diffusione della pornografia, e in particolare dalla pedopornografia, minori che – nota Papa Francesco – vengono “gravemente feriti nella loro dignità”, in modi sempre più terribili.
Papa Francesco parla poi dell’impegno della Chiesa, del congresso sulla Dignità del Bambino nell’Era Digitale, di una iniziativa simile che è avvenuto ad Abu Dhabi e che ha lodato durante il recente viaggio negli Emirati Arabi. E poi, c’è il turismo sessuale.
Papa Francesco sottolinea che “si tratta di un problema universale e trasversale che purtroppo si riscontra quasi ovunque”. Ma il Papa lo dice con chiarezza: “L’universalità di tale piaga, non diminuisce la sua mostruosità all’interno della Chiesa. La disumanità del fenomeno a livello mondiale diventa ancora più grave e più scandalosa nella Chiesa, perché in contrasto con la sua autorità morale e la sua credibilità etica”.
Succede, infatti che "il consacrato, scelto da Dio per guidare le anime alla salvezza, si lascia soggiogare dalla propria fragilità umana, o dalla propria malattia, diventando così uno strumento di satana".
Negli abusi si vede la “mano del male che non risparmia l’innocenza dei bambini”, non ci sono “spiegazioni sufficienti per questi abusi nei confronti dei bambini”, e si deve “umilmente e coraggiosamente” ammettere che ci si trova “davanti al ministero del male, che si accanisce contro i più deboli perché sono immagine di Gesù”.
Da qui, la consapevolezza di dover affrontare il fenomeno non solo con misure disciplinari e processi civili e canonici, ma anche di affrontare il fenomeno, per combattere “questo male che tocca il centro della nostra missione: annunciare il Vangelo ai piccoli e proteggerli dai lupi voraci”.
Ancora, Papa Francesco ribadisce: “Se nella Chiesa si rivelasse anche un solo caso di abuso, che rappresenta di per sé una mostruosità, tale caso sarà affrontato con la massima serietà”, e “l’eco del grido silenzioso dei piccoli, che invece di trovare in loro paternità e guide spirituali hanno trovato dei carnefici, farà tremare i cuori anestetizzati dall’ipocrisia e dal potere”.
Continua Papa Francesco: “Noi abbiamo il dovere di ascoltare attentamente questo soffocato grido silenzioso”.
Il Papa dice che è difficile comprendere il fenomeno senza la considerazione del potere, perché “sono sempre la conseguenza dell’abuso di potere”, presente “anche nelle altre forme di abusi di cui sono vittime quasi ottantacinque milioni di bambini, dimenticati da tutti: i bambini-soldato, i minori prostituiti, i bambini malnutriti, i bambini rapiti e spesso vittime del mostruoso commercio di organi umani, oppure trasformati in schiavi, i bambini vittime delle guerre, i bambini profughi, i bambini abortiti e così via”.
È, questo, un “sacrificio idolatrico dei bambini al dio potere, denaro, orgoglio, superbia”, davanti al quale non bastano le spiegazioni empiriche, si deve andare ai fenomeni originari, e non si può non ammettere – sottolinea il Papa – che questo fenomeno “non è altro che la manifestazione attuale dello spirito del male. Senza tenere presente questa dimensione rimarremo lontani dalla verità e senza vere soluzioni”.
Si tratta, insomma, di “una manifestazione del male, sfacciata, aggressiva e distruttiva”, di fronte alla manifestazione di quello che si sente "il padrone del mondo” che pensa di aver vinto, una crudeltà che fa pensare a quella di Erode. Per questo, “come dobbiamo prendere tutte le misure pratiche che il buon senso, le scienze e la società ci offrono, così non dobbiamo perdere di vista questa realtà e prendere le misure spirituali che lo stesso Signore ci insegna: umiliazione, accusa di noi stessi, preghiera, penitenza. È l’unico modo di vincere lo spirito del male”.
Il Papa dà alla Chiesa l’obiettivo di “ascoltare, tutelare, proteggere e curare i minori abusati, sfruttati e dimenticati”, andando oltre “polemiche ideologiche e politiche giornalistiche che spesso strumentalizzano, per vari interessi, gli stessi drammi vissuti dai piccoli”, e di andare a collaborare per “sradicare tale brutalità del corpo alla nostra umanità, adottando tutte le misure necessarie già in vigore a livello internazionale e a livello ecclesiale”. La Chiesa, in fondo, non è all’anno zero.
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Continua Papa Francesco: “È giunta l’ora di trovare il giusto equilibrio di tutti i valori in gioco e dare direttive uniformi per la Chiesa, evitando i due estremi di un giustizialismo, provocato dal senso di colpa per gli errori passati e dalla pressione del mondo mediatico, e di una autodifesa che non affronta le cause e le conseguenze di questi gravi delitti”.
Qui il discorso torna pratico, si riferisce alle Best Practices sviluppate da un gruppo di dieci agenzie sotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che hanno portato al pacchetto di misure INSPIRE per porre fine alla violenza su bambini. Partendo da questo linee guida, la Chiesa si concentrerà su delle dimensioni particolari, sviluppate con il contributo della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.
E sarà un pacchetto che si svilupperà in otto punti.
Primo, la “tutela dei bambini”, per proteggere i piccoli, cambiando mentalità “per combattere l’atteggiamento difensivo-reattivo a salvaguardia dell’Istituzione, a beneficio di una ricerca sincera e decisa del bene della comunità, dando priorità alle vittime di abusi in tutti i sensi”.
Secondo, la serietà, perché “la Chiesa non cercherà mai di insabbiare e sottovalutare nessun caso”.
Terzo: la purificazione, perché c’è bisogno di “un rinnovato e perenne impegno alla santità dei pastori”, cercando “di trasformare gli errori commessi in opportunità”.