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Abusi, il Cardinale polacco Gulbinowicz non potrà più usare le insegne episcopali

L’arcivescovo emerito di Wroclaw è stato accusato di aver abusato di un minore. Il provvedimento della Santa Sede diffuso in una nota sul sito della nunziatura apostolica

Cardinale Gulbinowicz | Il Cardinale polacco Henryk Gulbinowicz | Wikimedia Commons Cardinale Gulbinowicz | Il Cardinale polacco Henryk Gulbinowicz | Wikimedia Commons

Dopo "attente indagini sul suo passato", la Santa Sede ha preso duri provvedimenti disciplinari contro il Cardinale Henryk Gulbinowicz, 97 anni, arcivescovo emerito di Wroclaw (Breslavia). La pena è stata comunicata dalla nunziatura apostolica in Polonia, attraverso un comunicato pubblicato sul proprio sito internet, rilanciato da Vatican News in polacco, e poi dall'Osservatore Romano nell'edizione di domenica. 

Questi non potrà più usare le insegne episcopali, non è autorizzato a partecipare a celebrazioni e riunioni pubbliche, non potrà avere funerali e sepoltura nella cattedrale di Wroclaw, e dovrà fare una congrua donazione alla Fondazione San Giuseppe, l’organo della Conferenza Episcopale Polacca che offre supporto alle vittime degli abusi.

Il Cardinale era stato accusato di molestie, atti omosessuali e cooperazione con il Partito Comunista polacco.

Il porporato, già molto anziano, è stato accusato lo scorso anno da Przemyslaw Kowalczyk, un poeta noto in Polonia con il nome di Karol Chum, di aver abusato sssualmente di lui quando aveva 15 anni.

Il caso aveva portato anche gli avvocati di Gulbinowicz ad ammonire i media di smettere di pubblicare “informazioni non vere e non provate”. Dopo le accuse, la Curia Episcopale di Wroclaw aveva iniziato una indagine. Karol Chum aveva parlato a seguito del documentario del 2019 “Non dirlo a nessuno”, che presenta storie di sacerdoti che abusano sessualmente di minori.

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Da segnalare che Chum si fa rappresentare dalla Fondazione “Nie lejajcie sie” (Non abbiate paura). La fondazione è quella che ha presentato a Roma un rapporto sugli abusi dei sacerdoti in Polonia lo scorso anno al termine del summit in Vaticano. Un rapporto controverso, definito fasullo dalle diocesi. In più, la fondazione aveva fatto salutare a Papa Francesco una presunta vittima con Papa Francesco, poi rivelatasi un truffatore.

Nato nel 1923 a Vilnius, allora polacca, sacerdote dal 1950, è stato prima amministratore apostolico di Vilnius e poi arcivescovo di Breslavia dal 1976 al 2004, succedendo al Cardinale Boleslaw Kominek, che fu l’artefice della riconciliazione polacco tedesca. È in pensione dal 2004.