La Paz , venerdì, 10. luglio, 2015 10:16 (ACI Stampa).
“Mi ha colpito molto quanto bene conosca il Paese il Papa e che abbia riconfermato con chiarezza la opzione preferenziale per i poveri della Chiesa”. Juan Cristobal Soruco è un giornalista boliviano cattolico, direttore de “ Los Tiempo”.
Alan Holdren che segue il Papa per il Gruppo ACI e per EWTN ha raccolto le sue prime reazioni all’arrivo del Papa in Bolivia.
“El Alto è una città giovane, di migranti, la prima tappa di migrazione per coloro che poi cercano di andare a La Paz. E’ un processo di 50-60 anni, sono portatori di una cultura molto forte è sono stati i più abbandonati ma c’è un progresso in corso”. In tutto ciò il ruolo della Chiesa è molto importante in primo luogo per la formazione e per la presa di coscienza dei diritti degli indios”, inoltre ha sempre spinto i governi ad ampliare i servizi educativi e sanitari. “ Il motore dello sviluppo politico di molto della gente di qui, ha origine proprio nella Chiesa. Gente che poi ha preso altre strade. Credo - spiega il giornalista- che almeno 4 o 5 ministri siano stati formati originariamente dalla Chiesa.”
C’è poi una forte emigrazione verso altri paesi latinoamericani, come verso l’ Argentina, “quando Bergolgio era arcivescovo andava spesso alle “villas miseria” di Buenos Aires.
Certo ora la emozione di avere il Papa qui tra noi è straordinaria e si vede dalle immagini, non ci dimenticheremo di questa visita e di questo messaggio di inclusione, di giustizia e allo stesso tempo di riconciliazione di cui abbiamo tanto bisogno nel paese.”