Città del Vaticano , mercoledì, 14. novembre, 2018 10:05 (ACI Stampa).
Non dire falsa testimonianza. Papa Francesco giunge all’Ottava Parola del Decalogo nel suo ciclo di catechesi durante l’Udienza Generale. In Piazza San Pietro il Pontefice commenta: “Vivere di comunicazioni non autentiche è grave perché impedisce le relazioni e, quindi, l’amore”. Ma cosa significa dire la verità? Significa essere sinceri? Oppure esatti?
Per il Papa non sono solo le parole quelle che contano, ma anche i gesti, gli atteggiamenti, perfino i silenzi e le assenze. “Una persona parla con tutto quel che è e che fa. Tutti noi viviamo comunicando e siamo continuamente in bilico tra la verità e la menzogna”, evidenzia il Pontefice.
“Quante chiacchiere distruggono la comunione per inopportunità o mancanza di delicatezza! Le chiacchiere uccidono, diceva l’apostolo Giacomo, la lingua uccide come un coltello!”, aggiunge il Papa a braccio.
Che cos’è la verità? “Questa è la domanda fatta da Pilato, proprio mentre Gesù, davanti a lui, realizzava l’ottavo comandamento – dice Francesco - La verità trova la sua piena realizzazione nella persona stessa di Gesù, nel suo modo di vivere e di morire, frutto della sua relazione con il Padre. In ogni suo atto l’uomo afferma o nega questa verità. Dalle piccole situazioni quotidiane alle scelte più impegnative”.
Il Papa chiede di farci una domanda: “Quale verità attestano le opere di noi cristiani, le nostre parole e le nostre scelte? I cristiani non sono uomini e donne eccezionali. Sono, però, figli del Padre celeste, il quale è buono e non li delude, e mette nel loro cuore l’amore per i fratelli”.