Il saggio ricostruisce le scelte di vita di ogni religioso poi ucciso, in un contesto storico - sociale come quello dell'Algeria degli anni Novanta, quando il Paese era dilaniato delle stragi del terrorismo islamista e della conseguente repressione dell'esercito: tra il 1992 e il 2001 sono morte oltre 150 mila persone. E tra loro queste 19 persone, suore, vescovi, monaci, sacerdoti. Tra il 1994 e il 1996 furono uccisi per strada, in biblioteca, nei quartieri popolari di Algeri, nei campi, nel monastero.
Nel libro e' ben rievocato il clima di grande incertezza e di pericolo in crescente aumento, di cui i religiosi erano ben consapevoli, senza negare quel che accadeva intorno a loro, la paura sempre presente, ma insieme la consapevolezza che non potevano scappare, perché "la mia vita era donata a Dio e a questo paese", come ha scritto nel suo testamento spirituale fratel Christian De Cherge', quando era pienamente cosciente del fatto che avrebbe potuto diventare, molto presto, una nuova vittima del terrorismo.
Il pensiero corre al monastero di Notre Dame d'Atlas, a Tibhrine, un'oasi di pace e di preghiere, tra alberi, giardini, orti, e sullo sfondo le montagne d'Algeria. Poi l'ombra della morte si è allungata sul monastero, dopo quel giorno tragico del 30 aprile 1996, quando furono trovate le povere spoglie dei sette monaci, decapitati. Negli ultimi anni il monastero è tornato a nuova vita. Vi ha abitato una coppia di sposi, poi ci ha vissuto padre Jean Marie Lassausse, della Mission de France, lavorando con quegli stessi contadini con cui lavoravano i sette monaci uccisi. E ci sono volontari, persone che vogliono ritirarsi in preghiera, o che vengono a onorare la memoria dei martiri. E sembra sempre più concreta la possibilità del ritorno di una comunità religiosa permanente.
La testimonianza, dunque: questa era la cifra della vita dei monaci e dei religiosi uccisi. Una testimonianza tenace, silenziosa, luminosa, non scevra da debolezze , ma sempre fiduciosa nella certezza che l'ultima parola non sarebbe stata quella della violenza, della morte, del male. L'ultima parola è quella della vita, dell'amore, della Risurrezione.
Per presentare questo libro, e soprattutto per far conoscere meglio la storia di questi testimoni d'eccezione, l'autore sarà in Italia per un ciclo di conferenze e incontri pubblici, le cui date, insieme a tutte le informazioni sugli eventi, si possono trovare nel sito
www.emi.it
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