Verona , martedì, 6. novembre, 2018 9:00 (ACI Stampa).
È “Il rischio della libertà” il tema del prossimo Festival di Dottrina Sociale che si terrà a Verona dal 22 al 25 novembre. Un tema che si presta a più interpretazioni: si parla del rischio del cammino verso la libertà, ma anche della libertà completamente negata a causa delle persecuzioni. E cosa dire, in fondo, di quel mal interpretato senso di libertà che porta a considerare ogni uomo un oggetto?
Per l’ottava edizione del Festival di Dottrina Sociale si sceglie, dunque, un tema ampio e un approccio internazionale, che esce un po’ fuori dalla realtà politica, economica e sociale che ha caratterizzato le altre edizioni per allargare lo sguardo.
Perché questa scelta? Monsignor Adriano Vincenzi, coordinatore del Festival, sottolinea che “ognuno di noi desidera profondamente e intimamente la libertà, perché è in gioco la nostra stessa umanità e la nostra dignità. Ma spesso la libertà non solo è a rischio, ma viene completamente negata”.
Ed è negata al punto – continua monsignor Vincenzi – che “la mancanza di libertà e la morte arrivano a toccarsi e in alcuni casi a coincidere”, come accade con “il grido dei morti del Mediterraneo”, un cimitero invisibile, ma anche con le “migliaia di ragazze che sono costrette a vendere il loro corpo per portare soldi nelle casse di organizzazioni criminali” e “per quanti vivono sotto l scure dell’usura”.
Si parlerà di cristiani perseguitati e di cammino verso la libertà già nella serata inaugurale del festival. Padre Ramzi Sidawi, economo della Custodia di Terra Santa, parlerà del “Difficile cammino verso la libertà e la pace: una lettura della situazione in Medio Oeriente”. Il vescovo Gjergj Meta di Rreshen (Albania) racconterà il percorso “Dal regime comunista alla libertà” che si è compiuto in Albania.