Padova , sabato, 3. novembre, 2018 17:00 (ACI Stampa).
Il corpo di san Leopoldo Mandic, padre Leopoldo, come da oltre un secolo i suoi numerosi devoti sparsi nel mondo hanno imparato a chiamarlo confindenzialmente, resterà per sempre esposto nella teca di cristallo, dove si trova da qualche tempo, nel convento di Padova. I frati cappuccini hanno dato l'annuncio ufficiale e i fedeli esultano. Non avrebbero certo desiderato che quel corpo minuscolo, dal volto cereo e sereno scomparisse dalla loro vista.
Nel convento ogni giorno pellegrini vengono a far visita a questo piccolo di statura e per umiltà grande santo, già in vita venerato come tramite concreto verso il Cielo, in particolare per la sua capacità straordinaria di entrare in sintonia con il cuore di chi andava a confessarsi da lui. E in questo convento, di origini cinquecentesche, trovano un piccolo angolo di pace, quasi un brandello di paradiso, tra chiostri, giardini, la cappella minuscola in cui il padre confessava e che è rimasta miracolosamente in piedi nonostante i bombardamenti subiti dalla città durante la Seconda guerra mondiale.
La notizia dell'ostensione permanente era molto attesa ed è stata colta con gioia dalla comunità dei frati e dai fedeli. A giorni, poi, è attesa anche un'altra importante conferma. La Cei, che si riunirà a breve in assemblea, tra i punti che prenderà in esame ci sarà anche il parere, che con grandi probabilità sarà favorevole, alla proclamazione di San Leopoldo "santo protettore dei malati di tumore". Dopo il placet della Cei mancherebbe solo il sigillo ufficiale della Congregazione per il culto. Una petizione popolare in meno di un anno ha raccolto 66.500 firme per perorare questa proclamazione. Firme arrivate da tutta Italia, ma anche dall'estero.