Roma , venerdì, 2. novembre, 2018 16:29 (ACI Stampa).
Sospesi tra il passato che è la memoria dei nostri cari e il futuro che è rappresentato dalla speranza della Gerusalemme Celeste, nella strada del presente abbiamo un “navigatore” che ci è stato dato da Dio, e che ci aiuta a non sbagliare strada: le Beatitudini. Papa Francesco lo spiega al Cimitero Laurentino, in una omelia pronunciata a braccio durante la celebrazione dei defunti.
È una giornata generalmente grigia, con uno squarcio di luce che cade per un po' sul cimitero Laurentino, con molto vento e un po' di pioggia. In lontananza si sente il rumore degli aerei che vanno ad atterrare o partono da Ciampino, che non è distante. Papa Francesco percorre da solo il Giardino degli Angeli, mette dei fiori da un lato e dall’altro, e si ferma davanti ad alcune delle tombe dei bambini che non hanno mai visto la luce, ma che c’erano già per i loro genitori, che impreziosiscono le tombe con peluche e ricordi. Prima, i feti erano considerati rifiuti. Oggi, hanno una casa, un luogo dove i genitori possano ricordarli.
E questi dieci minuti di passeggiata con il passo stanco sotto la supervisione di monsignor Leonardo Sapienza, Reggente della Casa Pontificia, sono il momento più toccante della visita di Papa Francesco al Cimitero Laurentino, il terzo cimitero di Roma che visita dopo essere stato al Verano per tre anni consecutivi e al Cimitero di Prima Porta nel 2016.
Dopo aver pregato al Giardino degli Angeli, Papa Francesco si sposta nella zona del cimitero dove sono sepolti i bambini, prima di andare verso la Chiesa di Gesù Risorto, situata all’interno del cimitero, davanti la quale si tiene la celebrazione.
All'arrivo, Papa Francesco è stato accolto dal Cardinale Angelo de Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, il vescovo ausiliare per il Settore Sud Paolo Lojudice e monsignor Claudio Palma, cappellano della Chiesa di Gesù Risorto.