Città del Vaticano , venerdì, 2. novembre, 2018 18:05 (ACI Stampa).
Una “ripartizione equa” di responsabilità sulle migrazioni, valorizzando invece negli accordi internazionali quelle parti che più rispondono ai 20 punti sviluppati dalla Santa Sede per i negoziati sugli accordi globali su Migranti e Rifugiati, continuando a lottare contro la tratta di esseri umani: lo sottolinea Papa Francesco in un messaggio inviato al Foro Social de Migraciones.
Il Foro si svolge dal 2 al 4 novembre a Città del Messico, e vi partecipa, a nome della Santa Sede, padre Michael Czerny, sottosegretario della sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Il Foro è nato nel 2001, con lo scopo di promuovere la ricerca e la costruzione di società eque e attente a un mondo più solidale. La Santa Sede vi partecipa anche con il Cardinale Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Città del Messico, e l’arcivescovo Franco Coppola, nunzio in Messico.
Nel suo messaggio, Papa Francesco sottolinea che “la trasformazione positiva delle nostre società comincia dal riconoscimento di tutte le ingiustizie che oggi cercano giustificazione nella cultura”. È questa – dice Papa Francesco – “una infermità pandemica del mondo contemporaneo”, e che riguarda tutti quelli che sono senza voce, e tra questi “migranti, rifugiati, sfollati”, i quali sono “ignorati, sfruttati, violati e abusati nel silenzio colpevole di molti”.
Papa Francesco ribadisce che “non basta denunciare le ingiustizie”, ma serve piuttosto “identificare percorsi di soluzioni concrete e fattibili”, definendo “ruoli e responsabilità di quanti sono coinvolti”.