Città del Vaticano , giovedì, 1. novembre, 2018 12:09 (ACI Stampa).
Quando nella Messa cantiamo il “Santo” siamo uniti a tutti i Santi nella lode a Dio. Lo ha spiegato il Papa - stamane - nel corso dell’Angelus in occasione della Solennità di Tutti i Santi.
Ma - ha osservato - non siamo legati solo “a quelli più noti, del calendario, ma anche a quelli della porta accanto, ai nostri familiari e conoscenti che ora fanno parte di quella moltitudine immensa. Oggi allora è festa di famiglia. I santi sono vicini a noi, anzi sono i nostri fratelli e sorelle più veri. Ci capiscono, ci vogliono bene, sanno qual è il nostro vero bene, ci aiutano e ci attendono. Sono felici e ci vogliono felici con loro in paradiso”.
I Santi - ha aggiunto Francesco - ci invitano a seguire la “via della felicità”, quella delle Beatitudini. La “via della beatitudine, della santità, sembra portare alla sconfitta. Eppure i santi hanno vinto, non il mondo. E ci esortano a scegliere la loro parte, quella di Dio che è Santo”.
Noi - si domanda il Pontefice - da che parte stiamo? “Ci accontentiamo di essere cristiani senza infamia e senza lode? Il Signore chiede tutto, e quello che offre è la vera vita, la felicità per la quale siamo stati creati. Insomma, o santità o niente! Ci fa bene lasciarci provocare dai santi, che qua non hanno avuto mezze misure e da là tifano per noi, perché scegliamo Dio, l’umiltà, la mitezza, la misericordia, la purezza, perché ci appassioniamo al cielo piuttosto che alla terra”.
I Santi, dunque, ci invitano a mettere in pratica il Vangelo. “Non si tratta di fare cose straordinarie, ma di seguire - ha concluso Papa Francesco - ogni giorno questa via che ci porta in cielo, in famiglia, a casa. Oggi quindi intravediamo il nostro futuro e festeggiamo quello per cui siamo nati: siamo nati per non morire mai più, siamo nati per godere la felicità di Dio!”.