Città del Vaticano , sabato, 27. ottobre, 2018 22:00 (ACI Stampa).
La conclusione del documento del Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani e alla vocazione è anche l’unica vera indicazione che emerge: la santità è la chiave di tutto.
Quello che i padri hanno votato quasi sempre a larga maggioranza è un testo molto amplio e poco specifico. La terza parte del testo mette al centro l’idea di sinodalità con un riferimento al testo della Commissione teologica internazionale del 2017.
Parrocchie, migranti, sessualità, liturgia, formazione al matrimonio, formazione al matrimonio, comunicazione digitale, missionarietà e una richiesta di centralizzazione della pastorale giovanile sono questioni che sembrano un po’ “ammucchiate” alla fine del testo nato dal Sinodo. In molti casi, come per la formazione sacerdotale e per la questione della sessualità si fa riferimento a documenti già esistenti,
Sembra ai padri che soprattutto i giovani abbiano bisogno di “decifrabilità” della vita delle gerarchie ecclesiali, dei preti, delle suore, dei vescovi e dei religiosi.
E serve anche una formazione più forte per tutti i giovani nelle varie situazioni di vita e per questo occorre “un ripensamento pastorale della parrocchia, in una logica di corresponsabilità ecclesiale e di slancio missionario, sviluppando sinergie sul territorio. Solo così essa potrà apparire un ambiente significativo che intercetta la vita dei giovani”.