Antananarivo , giovedì, 25. ottobre, 2018 9:00 (ACI Stampa).
Roma, Parrocchia di Santa Teresa di Avila, estate del 1966, un giovane sacerdote è appena uscito dalla porta della sagrestia e si sta recando nel confessionale, per assistere alle confessioni: è padre Sergio Sorgon O.C.D.
Quest'uomo è stato un missionario, un religioso, un sacerdote, un figlio spirituale di Santa Teresa di Avila, ma di più un testimone gioioso dell'amore di Dio, per il mondo.
Nato nel 1938 a San Donà di Piave, fin da piccolo sentì la chiamata a seguire il Signore nello spirito della Famiglia carmelitana. Completati gli studi a Tombetta, Brescia,Venezia viene ordinato sacerdote, il 30 marzo 1963 nella basilica di San Marco, dalle mani del card. Urbani. Da questo momento è sacerdote.
Chi lo ha conosciuto ci ha tramandato l'immagine di un uomo dalla fede robusta e franca. E' pronto ed ama stare insieme agli altri. Nelle prime esperienze pastorali, subito dopo l'ordinazione sacerdotale, padre Sorgon è inviato a Brescia dove si occupa di varie attività pastorali e nella parrocchia romana. Qui ha modo di approfondire il su rapporto personale con i fedeli e con le loro necessità ed è in questo contesto che, il 27 dicembre 1966, scrive al suo Padre provinciale della Provincia veneta ,nella persona di padre Silvio Ferrari O.C.D esponendogli il desiderio di poter andare missionario in un paese dove ci fosse molto lavoro “tipo Africa, America Latina,Filippine”.
Da questo si capisce l'animo e la sensibilità di questo religioso: farsi avanti, darsi da fare. Questo atteggiamento era già stato evidenziato, nel corso della sua esistenza da chi era stato suo compagno di studi o in famiglia. Era sempre il primo ad aiutare e concretamente si metteva al servizio delle varie incombenze.