Città del Vaticano , martedì, 23. ottobre, 2018 11:28 (ACI Stampa).
La speranza è una “virtù umile”, ma anche “una virtù concreta,” che non delude mai, perché “la speranza, l’eredità nostra che è la speranza verso qualcosa, è un incontro”, non un “qualcosa di astratto”. Lo spiega Papa Francesco nella Messa quotidiana a Santa Marta.
Papa Francesco utilizza, per spiegare la speranza, l’immagine della donna incinta che accarezza il pancione aspettando il figlio che sta per nascere. È così che noi ci mettiamo in speranzosa attesa, vivendo in vista dell’incontro con concreto di Gesù.
Le due parole chiave del Papa sono cittadinanza ed eredità. Cittadinanza, perché Dio ci ha donato l’essere “cittadini”, dandoci una “carta di identità”, abolendo la legge per riconciliarci, eliminando l’inimicizia per “presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo spirito”.
“La nostra identità – spiega Papa Francesco - è proprio questo essere guariti dal Signore, essere costruiti in comunità e avere lo Spirito Santo dentro”, e Dio “ci fa camminare verso l’eredità”, che è “quello che noi cerchiamo nel nostro cammino, quello che riceveremo alla fine.
Il cammino verso l’eredità è caratterizzato proprio la speranza, perché “vivere in speranza è camminare, sì, verso un premio, verso la felicità che non abbiamo qui ma l’avremo là … è una virtù difficile da capire. E’ una virtù umile, molto umile. E’ una virtù che non delude mai: se tu speri, mai sarai deluso. Mai, mai”.