Roma , sabato, 20. ottobre, 2018 10:00 (ACI Stampa).
Domani si celebra la Giornata Missionaria Mondiale e nelle cattedrali d’Italia questa sera veglie di preghiera con mandato missionario da parte dei vescovi a uomini e donne che hanno deciso di partire per diversi paesi del mondo per annunciare il Vangelo con la loro testimonianza di vita, condividendo la quotidianità con altri popoli e per mettersi al servizio di chi è più povero e bisognoso.
Lo slogan di questa giornata, scelto dalla Fondazione Missio della Conferenza Episcopale Italiana è “Giovani per il Vangelo”, sulla scia del tema della Giornata mondiale “Insieme ai giovani, portiamo il Vangelo a tutti”, in linea con i contenuti della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si sta svolgendo in Vaticano sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Da rilevare che due sono le dimensioni che caratterizzano la lettura e dunque il significato dello slogan “Giovani per il Vangelo”. Anzitutto – spiega Missio -. “si evince una valenza fortemente vocazionale, in riferimento alla necessità impellente di giovani disposti a dare la vita per l’annuncio e la testimonianza del Vangelo e dunque la causa del Regno. Dall’altra vi è il richiamo alla freschezza dell’impegno ad gentes che riguarda le comunità cristiane nel loro complesso, indipendentemente dall’età anagrafica. Per essere missionari/e bisogna sempre e comunque avere un cuore giovane”.
E ad un anno dalla Settimana Sociale dei cattolici italiani a Cagliari oggi la diocesi chiama a raccolta per “Animare i territori, alimentare la speranza”. Un incontro, al seminario arcivescovile del capoluogo sardo, finalizzato a valutare il cammino compiuto e a rilanciare i temi affrontati durante le giornate che hanno coinvolto oltre mille delegati provenienti da tutta Italia.
A Padova la presentazione, sabato scorso, del Rapporto annuale della Diocesi relativo all’anno 2017 dal titolo «Fissò lo sguardo…», in riferimento al testo evangelico che lo accompagna e che corrisponde alla liturgia di domenica scorsa “La coincidenza – scrive il vescovo mons. Claudio Cipolla – con la prestazione del Bilancio mi porta a rileggere questo testo come se quel ‘tale’ fosse la nostra Chiesa diocesana e come quel ‘bambino’ fosse portato ad esempio, non solo per noi come singole persone e famiglie, ma per noi come comunità e come Diocesi”. “La nostra Chiesa diocesana – aggiunge il presule patavino - gestisce tanti beni che non le appartengono perché le sono stati affidati per i poveri: gratuitamente li abbiamo ricevuti e gratuitamente li dobbiamo mettere a disposizione degli ultimi, della formazione dei giovani, per la crescita spirituale delle comunità parrocchiali e di tutte le altre attività che facciamo per seguire Gesù e il Vangelo”. Si impone quindi, rilancia il vescovo, “una profonda verifica in ordine all’uso, al senso e al valore dei nostri beni che ci devono aiutare a continuare, con lo stesso stile umile e povero, la missione di Gesù”. Tra i dati i 120mila ragazzi impegnati nei gruppi di catechesi parrocchiale; i 180mila genitori nei gruppi di accompagnamento; i settemila catechisti; i 3.500 accompagnatori di genitori, 700mila ore di servizio volontario per la catechesi; 6.500 beneficiari di progetti seguiti da Caritas diocesana con i suoi 5.500 volontari che hanno messo a disposizione 30mila ore di volontariato in un anno. Ci sono poi i 126mila pasti annui offerti dalle Cucine economiche popolari; i 45mila chili di pane distribuiti dall’Associazione universale di Sant’Antonio; i 700 volontari che si mettono a disposizione all’Opera della Provvidenza e all’Irpea. Se poi si guarda al fronte cultura e formazione gli oltre 25 mila visitatori del Museo diocesano, i 59mila e passa soci di Noi associazione; i 25mila di Azione cattolica; gli oltre 20mila frequentatori di Villa Immacolata e i 15mila studenti che hanno frequentato il Centro universitario insieme a quasi 20mila persone che hanno partecipato alle attività di formazione.
Dati importanti e significativi ad esempio di quanto le diocesi italiane fanno attraverso le parrocchie e i movimenti presenti nei vari territori.