Tel Aviv , venerdì, 19. ottobre, 2018 17:00 (ACI Stampa).
“Sono rimasto inorridito dall'apprendere la profanazione di ieri del cimitero del monastero di Beit Jamal. Condanno fermamente e inequivocabilmente questo atto di odio contro la comunità cristiana”. Questa la reazione del ministro israeliano Tzachi Hanegbi che condanna l'incidente del vandalismo del 17 ottobre al cimitero del monastero di Beit Jamal.
La notizia della profanazione è stata data dagli Ordinari cattolici della Terra Santa in una nota di condanna. Non è la prima volta che vandali si introducono nel cimitero e dice la nota, in entrambi i casi,“nessuno è stato consegnato alla giustizia per questi atti” e gli Ordinari si chiedono “se anche questo nuovo episodio non avrà lo stesso destino”.
“È motivo di rammarico e di rabbia vederci di nuovo impegnati a condannare tali atti criminali, ripetuti molte volte negli ultimi anni, mentre non vediamo da parte dello Stato la sicurezza e/o l’impegno educativo per contrastare questo pericoloso fenomeno”.
Da qui l’appello degli Ordinari cattolici alle istituzioni israeliane “di lavorare per punire gli aggressori ed educare le persone a non commettere reati simili. Preghiamo l’Onnipotente perché simili fatti non si verifichino più e speriamo che tutti i popoli, specialmente nella nostra Terra Santa, imparino a convivere tra loro nell’amore e nel rispetto reciproco, indipendentemente dalle diversità”.
Da parte sua il ministro israeliano afferma: “Distruggere un cimitero è un atto indifendibile di barbarie che non ha posto in nessun paese civile. Il popolo ebraico ha fin troppo familiarità con tali attacchi e incombe su Israele come democrazia e come stato ebraico per proteggere tutti i nostri cittadini indipendentemente dalla fede.