Roma , lunedì, 15. ottobre, 2018 16:00 (ACI Stampa).
“Fin da bambino ho capito che era una persona molto speciale. Aveva un modo di guardarti che ti penetrava fino in fondo”. Così l’avvocato Fausto Montini ricorda suo zio, Papa Paolo VI, canonizzato da Papa Francesco ieri mattina in Piazza San Pietro.
Sulla storia e la biografia di questo pontefice non c’è nulla da aggiungere, ma comunque “sono tanti i ricordi belli di Giovanni Battista”, come sottolinea suo nipote, Fausto Montini, in un’intervista ad ACI Stampa sull’“uomo” San Paolo VI.
Ci potrebbe raccontare come ha vissuto il momento dell’elezione di suo zio, Paolo VI, al soglio pontificio?
Quando mio zio fu eletto Papa io mi trovavo in tribunale come tirocinante della facoltà di giurisprudenza dell’Università di Milano. E mi ricordo che un usciere, mai visto prima d’allora, mi si avvicina e mi dice: “Ho sentito che è uscita la fumata bianca”. Allora corro a casa, accendo la televisione, e poco dopo sento l’annuncio, con estrema commozione, dell’elezione di mio zio al soglio pontificio. Subito dopo squilla il telefono. Era mio padre, e ricordo che mi disse: “Sto chiamando tutti, mettiamoci in ginocchio a recitare un Credo per unirci come famiglia allo zio”. Immediatamente dopo suona anche il campanello della porta. Pensando che fosse qualche vicino o amico, apro la porta. Mi trovo davanti una “folla” di giornalisti e fotografi. Riesco a contenerli per un momento, giusto il tempo di finire di recitare il Credo.
Ha qualche ricordo particolare, o aneddoto con suo zio Papa Montini che ci può raccontare?