Poznan , martedì, 16. ottobre, 2018 14:00 (ACI Stampa).
Mieczysław Mokrzycki è oggi arcivescovo di Leopoli, in Ucraina. Ma dal 1996 al 2005 è stato secondo segretario personale di San Giovanni Paolo II, conosciuto da tutti come don Mietek, a fianco all’attuale Cardinale Stanislao Dziwisz che prendeva sempre più mansioni all’interno della Prefettura della Casa Pontificia. Era lì, a fianco a San Giovanni Paolo II, anche nei suoi ultimi momenti. E, a 40 anni dall’elezione, racconta ad ACI Stampa anche come la sua esperienza con il Papa polacco lo aiuti a guidare la sua comunità in Ucraina.
Quale è l’eredità che lascia Giovanni Paolo II?
Gli ultimi anni della sua vita, gli ultimi giorni, anche l’ultimo respiro di San Giovanni Paolo II mi hanno confermato che lui era veramente un uomo di Dio, che si affidava completamente alla Provvidenza. Non a caso, il suo motto era “Totus Tuus”, un atto di affidamento a Maria.
Da cosa vedeva questo totale abbandono?
Morendo, non aveva paura. Possiamo dire che si è addormentato. Era tranquillo all’idea di incontrare il Signore che aveva servito per tutta la sua vita. Per tutti noi, è un esempio, di come dobbiamo vivere la nostra vita da cristiani, essere sempre nelle mani di Dio, e di come affidare la nostra vita ogni giorno alla Provvidenza. È vero che dobbiamo fare tutto ciò che dipende da noi, ma possiamo lasciare poi delle cose al Signore.