Il gruppo propone alcune modifiche in quella direzione. In primo luogo, la prospettiva sociologica di “riconoscere, interpretare e scegliere” deve essere arricchita da una specificazione che si devono scegliere i movimenti dello spirito del bene e rigettare quelli dello spirito del male. E, tra questi spiriti del male, si è suggerito anche di includere una riflessione più ampia su come il cinema, le serie tv, i videogiochi influiscano, dato che i giovani del pre-sinodo hanno già messo in luce come i socila media “sono considerati parte permanente della vita e dell’identità dei giovani”.
Il gruppo si è poi soffermato sui paragrafi 52-53, sul tema della sessualità, considerati un po’ “disordinati”, e ha chiesto di risistemarli in modo da enfatizzare l’importanza della persona umana e del corpo umano, includendo anche una “proclamazione della castità come bene raggiungibile e buono per i giovani”, che invece manca nel documento.
Non solo. Il rapporto chiede di “rispondere al desiderio dei giovani per punti di riferimento stabile”, riportando la Chiesa al ruolo di insegnante, evitando magari un “approccio moralistico e polemico”, ma compagnando i giovani “in un clima di gioia e di avventura e scoperta”.
In più, viene richiesto anche di affrontare in maniera approfondita il tema dell’abuso sessuale di minori, andando a fondo nella questione, perché questo Sinodo sia una occasione per rassicurare giovani e genitori che la Chiesa sta lavorando davvero per difendere i più piccoli e anche un modo di preparare all’incontro che Papa Francesco ha convocato per febbraio con i presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo per discutere del tema degli abusi.
La questione è come restaurare la fiducia nei pastori, con la consapevolezza che “le tempeste che la Chiesa sta subendo ci possono aiutare a camminare più umilmente con i nostri giovani, per ascoltarli con comprensione ed empatia”.
Il rapporto del Circolo Anglicus B
Il Circolo Anglicus B, moderato dal Cardinale Blaise Cupich e relazionato dall’arcivescovo Mark Stuart Edwards, si è invece concentrato sull’idea di un messaggio “ispirazionale e missionario”, che sia basato e parta da Cristo e comunichi ai giovani: “Vi vogliamo ascoltare; siamo spiacenti per i nostri fallimenti; vi amiamo e abbiamo fede in voi; vogliamo camminare con voi nella speranza”. Un testo che sia preparato da due padri sinodali e da due giovani partecipanti al Sinodo.
Poi, la richiesta di fare una esortazione “interattiva”, magari con l’aiuto della tecnologia QR che crei un ipertesto, e magari anche con una versione condensata dell’esortazione, che sia da modello per altri tipi di documenti del genere.
Il Circolo ha voluto arricchire il testo dell’Instrumentum Laboris, prima di tutto sottolineando che “i giovani sono già coinvolti nell’ecumenismo e nel dialogo interreligioso nel modo in cui vivono, giocano, pregano e lavorano con e a fianco degli altri”, e il documento non riconosce questa opportunità.
Quindi, il tema della famiglia. E qui il discorso diventa più controverso. La famiglia è importante – si legge nella relazione - ma si parla solo della famiglia nucleare, oppure anche di altri modelli di famiglia? La relazione riconosce che c’è stato un dibattito acceso sul tema. La questione è se sia opportuno negare il rango di famiglia a realtà diverse dalla famiglia di tradizionale oppure se i pastori sono chiamati ad accompagnare i loro giovani là dove sono.
Anche il Circolo Anglicus B sottolinea la mancanza del tema della fede, e chiede in particolare di essere “attenti ed apprezzare l’apertura dei giovani sulla fede”, perché “molti giovani sono assetati di maggiore fede”.
La relazione del Circolo Anglicus C
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.
Nell'ambito di questo servizio gratuito, potrete ricevere occasionalmente delle nostre offerte da parte di EWTN News ed EWTN. Non commercializzeremo ne affitteremo le vostre informazioni a terzi e potrete disiscrivervi in qualsiasi momento.
Il Circolo Anglicus C aveva come moderatore il Cardinale Josep Coutts e come relatore il vescovo Thoams Dowd. Ha prodotto soprattutto una serie di “modi”, ovvero di proposte paragrafo per paragrafo per emendare il testo dell’instrumentum laboris.
Di particolare interesse l’enfatizzazione data alle Chiese locali. Così, si scopre che l’Ucraina sperimenta “emancipazione”, per cui metà delle famiglie sono crollate anche perché “molti padri sono partiti per l’Europa Occidentale per trovare lavoro”, mentre i giovani sono “orfani sociali”, senza denaro né educazione, e la Chiesa per molti “non significa una comunità, ma solo un edificio sacro”. Ma la Chiesa Greco Cattolica Ucraina, si è notato, ha sopravvissuto all’era sovietica perché era una comunità, anche senza edifici.
In Namibia si sperimenta il problema dei bambini che diventano padri già a 14 e 15 anni. In Myanmar, i giovani vanno via, lasciando i villaggi solo con vecchi e bambini. In Sudafrica, il gap generazionale è certificato dal fatto che sono spesso i nonni a prendersi cura dei piccoli. In Europa, non c’è chi faccia da porte tra vecchi e giovani, perché sono entrambi isolati. In Kerala, l’età avanzata della popolazione è il risultato di una emigrazione massiccia.
E ancora, sul tema dell’educazione: in Zimbabwe anche altre fedi stanno puntando sull’educazione, mentre in Nigeria il problema è l’accesso all’istruzione perché troppo cara.
Altre questioni: la necessità di definire meglio la famiglia tradizionale, la necessità di ricordare che molti giovani non hanno internet, e la questione dell’assenza del tema della fede. Il gruppo ha notato che non viene menzionato lo Spirito Santo, non viene menzionato il fenomeno delle sette religione, non viene menzionata la superstizione collegata a Gesù?
E poi, la necessità di parlare di molti altri temi, come il gioco d’azzardo on line, il transumanesimo, il problema degli sfollati, la necessità di cambiare il proporio aspetto fisico. In particolare, c’è la proposta del delegato speciale, Fratel Alozé di Taizé, di includere un ministero dell’ascolto.