Città del Vaticano , giovedì, 11. ottobre, 2018 12:00 (ACI Stampa).
È stato il tema della paternità al centro dell’intervento al Sinodo dell’arcivescovo Zbignevs Stankevics, arcivescovo di Riga (Lettonia) nella prima settimana di lavori del Sinodo.
L’arcivescovo Stankevics ha sottolineato “la crisi della paternità”, importante anche per la trasmissione della fede, perché “le statistiche mostrano che quando un padre tratta la fede con tutta serietà, la probabilità che i suoi figli lo seguiranno è del 75 per cento”, mentre quando solo la madre è una persona di fede, la possibilità che i figli faranno un cammino di fede scende al 15 per cento.
Non solo: aggiunge l’arcivescovo Stankevics che “quando si converte una madre di famiglia, la sua famiglia la segue nel 17 per cento dei casi”, mentre quando a convertirsi è un padre, nel 93 per cento dei casi sarà seguito da tutta la famiglia.
Una questione “così seria” che in molti sostengono che “il più grande problema dei nostri tempi sono gli uomini che non sanno cosa significa essere uomini”.
Secondo l’arcivescovo Stankevics, l’uomo “per trovare la propria identità, ha bisogno di uno specchio”, e il primo di questi specchi è la parola di Dio, perché – come diceva San Giovanni Paolo II, “l’uomo non è capace di capire se stesso senza Cristo”.