Città del Vaticano , martedì, 2. ottobre, 2018 10:54 (ACI Stampa).
“C’è il pericolo di non camminare. E quanta gente si stabilisce e non cammina, e tutta la vita è ferma, senza muoversi, senza fare niente… È un pericolo. Tanta gente non sa come camminare o ha paura di rischiare, e si ferma. Ma noi sappiamo che la regola è che chi nella vita è fermo, finisce per corrompersi. Come l’acqua: quando l’acqua è ferma lì, vengono le zanzare, mettono le uova, e tutto si corrompe. L’Angelo ci aiuta, ci spinge a camminare”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia pronunciata stamane a Santa Marta nella Messa dedicata alla memoria liturgica degli Angeli Custodi.
“L’Angelo - osserva il Papa secondo quando riporta Vatican News - è autorevole, ha autorità per guidarci. Ascoltare le ispirazioni, che sono sempre dallo Spirito Santo, ma è l’Angelo a ispirarcele”.
“Il nostro Angelo - conclude Papa Francesco - non solo è con noi, ma vede Dio Padre. È in rapporto con Lui. È il ponte quotidiano, dall’ora che ci alziamo all’ora che andiamo a letto, che ci accompagna e è un legame fra noi e Dio Padre. L’Angelo è la porta quotidiana alla trascendenza, all’incontro con il Padre: cioè l’Angelo mi aiuta ad andare perché guarda il Padre e conosce la strada. Non dimentichiamo questi compagni di cammino”.