Torino , venerdì, 28. settembre, 2018 10:00 (ACI Stampa).
“Sono tornato molte volte col pensiero a quella fotografia: l’incendio della cattedrale è, per il suo vescovo, l’impensabile che accade, il male impossibile che si manifesta. Anche a causa di quella foto, da Custode della Sindone ho voluto fare tutto quanto era in mio potere per custodire e dare sicurezza a codesto patrimonio unico al mondo. E dunque sono felice e onorato di essere qui, a veder restituita alla città, e al mondo, la Cappella quasi interamente restaurata dopo 21 anni di lavoro difficile, di sfide all’intelligenza e alla tecnologia”.
E’ il pensiero dell’Arcivescovo di Torino, Monsignor Nosiglia, intervenuto alla cerimonia per la riapertura della bellissima Cappella Guarini, aperto nuovamente al pubblico dopo una lunga attesa durata quasi tre decenni.
Dopo l’incendio devastante della notte tra l’11 e il 12 aprile del 1997, ora dunque è possibile ammirare quello che alcuni hanno definito “il restauro del secolo” per la sua complessità e per le tecniche innovative utilizzate per poter rendere nuovamente solida una struttura offesa dalle fiamme nella sua anima più preziosa.
“La Cappella è un’opera complessa – dice l’Arcivescovo - avvincente per la genialità ascetica che l’architetto Guarino Guarini vi seppe infondere. Una genialità che si trasfigura in Bellezza assoluta per il sito destinato ad accogliere uno dei più importanti tesori della cristianità: la Santa Sindone. Altri meglio di me sono in grado di illustrare il senso della Cappella nella storia dell’arte e il suo valore per il patrimonio religioso, artistico, culturale del mondo e di Torino. Qui io vorrei sottolineare il significato universale di questo edificio: voluto e costruito come tempio del Signore, esso è anche un dono di bellezza inestimabile”.
Giovedì 27 settembre al Museo della Sindone, c’è stata anche l’inaugurazione della esposizione straordinaria delle sei lastre originali impresse da Secondo Pia per le prime fotografie alla Sindone, e delle prime lastre fotografiche del venerato quadro della Madonna Consolata, sempre del medesimo autore. Le lastre rimarranno in mostra nella sala multimediale del museo per tre giorni, sino a domenica 30 settembre, e visitabili nell'ambito del percorso museale. Data l’estrema delicatezza delle impressioni fotografiche, le lastre richiedono infatti modalità di conservazione che non ne consentono l’esposizione per lunghi periodi.