Roma , lunedì, 24. settembre, 2018 17:30 (ACI Stampa).
Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, ha aperto a Roma i lavori del Consiglio Permanente. Dopo la pubblicazione di Episcopalis Communio, il porporato ribadisce l’impegno a “intensificare la natura collegiale della responsabilità” della presidenza dei vescovi italiani. che mi avete affidato. Insieme vogliamo davvero “diventare sempre più – secondo l’indicazione di Papa Francesco – un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale”.
Il Cardinale annuncia poi che la prossima Assemblea Generale di maggio 2019 offrirà “l’opportunità di riflettere e confrontarci sullo stato di salute delle celebrazioni liturgiche nelle nostre Chiese particolari e sul singolare apporto che la liturgia offre all’evangelizzazione”.
Uno dei temi nodali che sarà affrontato è ancora quello dell’educazione: “la cronaca quotidiana - sottolinea il Cardinale Bassetti - ci mette a parte di innumerevoli episodi che testimoniano semmai l’urgenza di stringere ancor più un’alleanza tra le Istituzioni che sono chiamate ad accompagnare la crescita dei nostri ragazzi. Di fatto, i giovani appaiono sempre più spesso i nuovi poveri. Una povertà esistenziale, tipica di bambini orfani di genitori vivi e di giovani disorientati e senza regole. La loro è povertà sociale, che li vede convivere a forza con una condizione lavorativa umiliante, che nel Sud del Paese raggiunge punte di preoccupazione allarmanti. Davvero nel nostro Paese i tempi sociali non sono al passo con quelli dei nostri giovani, con la loro voglia di mettersi in gioco e di mostrare le loro capacità”.
In vista del Sinodo, a nome della Chiesa Italiana, il Presidente della CEI ripete che “non solo non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo abbandonare i giovani, ma intendiamo fare fino in fondo la nostra parte per aiutarli a divenire protagonisti della loro vita”. E qui si lega l’impegno alla lotta agli abusi.
Non è mancato un accenno alla questione migranti. Secondo il Cardinale “come Pastori riconosciamo di non possedere soluzioni a buon mercato, ma questo non ci impedisce di continuare a sentirci responsabili di fratelli la cui storia sofferta ci chiede senza mezzi termini di osare la solidarietà, la giustizia e la fratellanza”.