Aglona , lunedì, 24. settembre, 2018 15:40 (ACI Stampa).
Papa Francesco è giunto al Santuario Internazionale della Madre di Dio ad Aglona. La Celebrazione Eucaristica che presiede nella città lettone più visitata dai turisti, è l’ultima attività della giornata del Pontefice. Nonostante sia minuscola, Aglona è una delle città più famose del Paese, grazie alla presenza della Basilica dell'Assunzione, la più importante chiesa cattolica della Lettonia, fondata dai Padri domenicani nel 1700.
Per l’omelia ad Aglona Papa Francesco parte dal Vangelo appena ascoltato, quello di Giovanni, di Maria ai piedi della croce. “La prima cosa che l’evangelista fa notare – sottolinea Papa Francesco - è che Maria sta saldamente in piedi accanto a suo Figlio. Non è un modo leggero di stare, neppure evasivo e tanto meno pusillanime. È, con fermezza, inchiodata ai piedi della croce, esprimendo con la postura del suo corpo che niente e nessuno potrebbe spostarla da quel luogo. Maria si mostra in primo luogo così: accanto a coloro che soffrono, a coloro dai quali il mondo intero fugge, accanto anche a quelli che sono processati, condannati da tutti, deportati”.
Per il Pontefice “Maria ci mostra anche un modo di stare accanto a queste realtà; non è fare una passeggiata o una breve visita, e nemmeno è un turismo solidale. Occorre che coloro che patiscono una realtà di dolore ci sentano al loro fianco e dalla loro parte, in modo fermo, stabile; tutti gli scartati della società possono fare esperienza di questa Madre delicatamente vicina, perché in chi soffre permangono le piaghe aperte del suo Figlio Gesù. Lei lo ha imparato ai piedi della croce”.
Papa Francesco nella sua omelia tiene a precisare: “È vero che, a volte, quando ci siamo aperti agli altri, questo ci ha fatto molto male. È anche vero che, nelle nostre realtà politiche, la storia dello scontro tra i popoli è ancora dolorosamente fresca. Maria si mostra come donna aperta al perdono, a mettere da parte rancori e diffidenze; rinuncia a recriminare su ciò che avrebbe potuto essere se gli amici di suo Figlio, se i sacerdoti del suo popolo o se i governanti si fossero comportati in modo diverso, non si lascia vincere dalla frustrazione o dall'impotenza”.
Infine il Papa conclude la sua omelia su Maria: “In questa, come in ogni Eucaristia, facciamo memoria di quel giorno. Ai piedi della croce, Maria ci ricorda la gioia di essere stati riconosciuti come suoi figli, e suo Figlio Gesù ci invita a portarla a casa, a metterla al centro della nostra vita. Lei vuole donarci il suo coraggio, per stare saldamente in piedi; la sua umiltà, che le permette di adattarsi alle coordinate di ogni momento della storia; e alza la sua voce affinché, in questo suo santuario, tutti ci impegniamo ad accoglierci senza discriminazioni, e che tutti in Lettonia sappiano che siamo disposti a privilegiare i più poveri, a rialzare quanti sono caduti e ad accogliere gli altri così come arrivano e si presentano davanti a noi”.