Vilnius , sabato, 22. settembre, 2018 17:35 (ACI Stampa).
E’ l’ultimo incontro di oggi quello tra Papa Francesco e i giovani nella Piazza della Cattedrale di Vilinius. Un appuntamento atteso, gioioso, caratterizzato da canti e danze tradizionali. Previste le testimonianze di due giovani, e poi l’atteso discorso di Papa Francesco.
Papa Francesco ringrazia subito per la testimonianze di sofferenza ma anche di coraggio di Monica e Jonas: “L’ho accolta come un amico, come se fossimo seduti insieme, in qualche bar, a raccontarci le cose della vita, prendendo una birra o una gira, dopo essere stati al Jaunimo teatras”. Monica racconta al Papa il rapporto difficile con il padre violento. Jonas ricorda al Pontefice i momenti bui della sua malattia.
La Piazza della Cattedrale, fulcro del centro storico di Vilnius e memoria della fede lituana, è soprattutto un simbolo della capitale lituana. È stata costruita nel XIX secolo. Tra i punti caratteristici, il campanile che sorge a molti metri dall’edificio sacro (si ritiene fosse un’antica torre delle mura di fortificazione) e il monumento a Gediminas, il primo granduca di Lituania che governò la città dal 1316 al 1341.
Ma la grande attrazione turistica della Piazza è la “Pietra magica”: secondo una credenza popolare, da quel punto è partita la storica catena umana di protesta che il 23 agosto ’89 collegò Vilnius a Riga e Tallinn e che ha segnato l'inizio della liberazione degli Stati baltici dalla dominazione sovietica. Secondo la leggenda, girando per tre volte attorno alla pietra – che reca scritta la parola stebuklas (“miracolo” in lituano) – i desideri si avverano.
Francesco paragona la storia burrascosa della Cattedrale di Vilnius alla vita di ogni giovane che prova a percorrere la sua strada: “Come questa chiesa cattedrale, voi avete sperimentato situazioni che vi facevano crollare, incendi dai quali sembrava che non avreste potuto riprendervi. Più volte questo tempio è stato divorato dalle fiamme, è crollato, e tuttavia ci sono sempre stati quelli che hanno deciso di edificarlo di nuovo, che non si sono fatti vincere dalle difficoltà, non si sono lasciati cadere le braccia. Nell'arte di salire il segreto non sta nel non cadere, ma nel non rimanere caduto. Anche la libertà della vostra Patria è costruita sopra quelli che non si sono lasciati abbattere dal terrore e dalla sventura”.