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Calogero Marrone e Giovanni Palatucci: due funzionari al servizio dell'uomo

Calogero Marrone |  | SempioneNews Calogero Marrone | | SempioneNews

Una stessa divisa a righe, un identico pasto, una medesima sorte.

Ricordare non è solo celebrare un evento bensì rivivere una testimonianza, sempre presente alla nostra realtà. La storia spesso, dalle feritoie buie del dolore, sa trarre raggi di luce.

Calogero Marrone (1889-1945) è stato un funzionario dell'Anagrafe di Varese. Siciliano, già quando era al suo paese, in Provincia di Agrigento, si mostrò non in linea con il regime fascista tanto da trascorrere diversi giorni in prigione. Questo fatto, traumatico per tutti, non piegò la sua indomita volontà nella scelta di portare il suo contributo a favore degli altri.

Trasferitosi al Nord, con la moglie ed i quattro figli, per motivi di lavoro, salvò molte esistenze. Il suo lavoro gli permise di poter aiutare gli altri. Disinteressato a se stesso ma non agli altri, non scappò quando fu informato, di essere tenuto d'occhio. Sospeso, per tale ragione, dal servizio il 1° gennaio 1944, non fuggì, avendo dato la sua parola al Podestà di Varese, di non scappare. Arrestato il 7 gennaio del medesimo anno, fu detenuto per favoreggiamento della fuga di ebrei, intesa con il Comitato di Liberazione Nazionale e violazione dei doveri di ufficio. Tali accuse, per gli effetti dell'allora vigente sistema penale, erano punite con la pena di morte, mediante fucilazione.

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Morì il 15 febbraio 1945 nel campo di sterminio nazista di Dachau entrando nella luce di coloro che hanno speso il proprio domani, per la vita degli altri. E' stato dichiarato Giusto fra le Nazioni.

Giovanni Palatucci (1909-1945) vicequestore aggiunto di Fiume si impegnò, strenuamente, per salvare la vita di molte persone che, toccate da leggi profondamente inique, erano costantemente a rischio. Rilasciò molti lasciapassare e documenti che permettevano a coloro che si trovavano in tali difficoltà, di poter andare in una terra dove avrebbero potuto condurre un'esistenza libera e dignitosa. Morì anch'egli nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945. E fu dichiarato Giusto fra le Nazioni.

In questo luogo di dolore Marrone e Palatucci si saranno incontrati. Avranno messo le loro parole insieme in un abbraccio di luce e di bellezza e forse, nello stesso luogo, avranno atteso l'inevitabile incontro con la loro sorte.

Il Talmud, con la sua sapienza, recita che: “chi salva una vita salva l'umanità”. Ed è così. Sia Calogero Marrone che il vicequestore Palatucci hanno speso la loro vita in vista di questo. Non calcoli nè paura hanno fermato la loro azione. Del resto il Cristo ha affermato che “non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. E questo Calogero Marrone e Giovanni Palatucci lo avevano scolpito nel cuore.