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Papa Francesco a Brancaccio "perché anche qui è possibile il riscatto"

Don Maurizio Francoforte, Parroco di Brancaccio |  | Daniel Ibanez CNA Don Maurizio Francoforte, Parroco di Brancaccio | | Daniel Ibanez CNA

Il Beato Pino Puglisi è il filo conduttore della visita del Papa a Palermo. E proprio per rendere omaggio al Beato ucciso dalla mafia, Francesco visita in forma privata la parrocchia di Don Pino a Brancaccio. Il luogo dove operò tenacemente contro la mafia. Una tenacia che il 15 settembre di 25 anni fa Don Puglisi pagò con la vita. ACI Stampa ha incontrato l’attuale successore di Don Pino Puglisi alla guida della parrocchia San Gaetano a Brancaccio, Don Maurizio Francoforte.

Il significato di questa visita, anzi di questo pellegrinaggio, che il Santo Padre fa nella nostra comunità è la conferma che l’opera di Don Pino svolta qui è un’opera fortemente ecclesiale, Don Pino attualizza il Concilio Vaticano II qui a Brancaccio e la bellezza di tutto questo è che dopo 25 anni noi iniziamo a cogliere i frutti del suo operato.

Cosa è cambiato rispetto a 25 anni fa?

Sono cambiate alcune cose, altre piaghe restano aperte come quella della disoccupazione, del doversi arrangiare per poter sopravvivere in quartieri come questo che sono quartieri di una periferia non solo geografica ma anche soprattuto culturale: essendo un quartiere che ha una nomea negativa, è difficile da portare avanti… Ma è comunque cambiata la gente, la cultura, i giovani ora sono molto più aperti e dopo la morte di Don Pino non era più possibile rimanere fermi a quello che era 25 anni fa.

Qual è il senso della beatificazione di Don Pino?

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Non è tanto la beatificazione in sè, perché i giovani di questa zona avevano già Don Pino come modello. Ma è la conferma che anche in un territorio come questo è possibile il riscatto, il cambiamento, è possibile che attraverso le orme di Don Pino si possa vivere pienamente il Vangelo. 

Che persona era Don Pino?

Un uomo molto mite, sempre sorridente e capace di essere libero nel dire quel che pensava e quello che faceva rifletteva sempre la sua mitezza. Una persona accogliente in tutti sensi perché riusciva a farti sentire il centro del mondo e ti guardava senza emettere giudizi: questa era la grande capacità di Don Pino.

Come ripartirà questa comunità dopo la visita del Papa?

Questo è da vedere, perché non abbiamo ancora compreso la potenzialità di questa visita e dobbiamo comprendere il dono di grazia che viviamo. Sicuramente anche in questo caso non possiamo rimanere indifferenti o ritornare a quello che era 48 ore fa, a tutto quello che era prima di questa visita. Ma è ancora tutto da scoprire, e tutto da verificare.