Città del Vaticano , giovedì, 13. settembre, 2018 13:00 (ACI Stampa).
Il compito più urgente dei pastori è "quello della santità". Lo ha detto il Papa ai vescovi di recente nomina che hanno partecipato al Corso promosso dalla Congregazione per i Vescovi.
"Non siete frutto - ha spiegato il Papa - di uno scrutinio meramente umano, ma di una scelta dall’Alto. Perciò da voi si richiede non una dedizione intermittente, una fedeltà a fase alterne, una obbedienza selettiva, ma siete chiamati a consumarvi notte e giorno".
"All’inizio del vostro ministero - ha chiesto Francesco - vi prego di mettere Dio al centro: Egli è Colui che chiede tutto ma in cambio offre la vita in pienezza. Non quella vita annacquata e mediocre, vuota di senso perché piena di solitudine e di superbia, ma la vita che sgorga dalla sua compagnia che mai viene meno, dalla forza umile della croce del suo Figlio, dalla sicurezza serena dell’amore vittorioso che ci abita. Cristo sia la vostra gioia, il Vangelo sia il vostro nutrimento".
"So bene - ha ammesso il Pontefice - quanto nel nostro tempo imperversano solitudine e abbandono, dilaga l’individualismo e cresce l’indifferenza al destino degli altri. Milioni di uomini e donne, bambini, giovani sono smarriti in una realtà che ha oscurato i punti di riferimento, sono destabilizzati dall’angoscia di appartenere a nulla. La loro sorte non interpella la coscienza di tutti e spesso, purtroppo, coloro che avrebbero le maggiori responsabilità, colpevolmente si scansano. Ma a noi non è consentito ignorare la carne di Cristo. Anche le sue ferite ci appartengono. È doveroso toccarle non per farne manifesti programmatici di pur comprensibili rabbie, ma luoghi in cui la Sposa di Cristo impara fino a che punto può sfigurarsi quando si sbiadiscono nel suo volto i tratti dello Sposo. Ma impara anche da dove ripartire, in umile e scrupolosa fedeltà alla voce del suo Signore".
Distribuire Cristo è "l’obiettivo della Chiesa: niente ci può distogliere da questa missione. Nulla vi distolga da questa meta: donare la pienezza! La vostra santità non sia frutto dell’isolamento, ma fiorisca e fruttifichi nel corpo vivo della Chiesa affidatavi dal Signore. Il vostro cuore non si invaghisca di altri amori".