Città del Vaticano , lunedì, 10. settembre, 2018 11:00 (ACI Stampa).
Portare la voce delle vittime ai vertici della Chiesa”. Il Cardinale Sean O’Malley, arcivescovo di Boston e presidente della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori, sottolinea che questo è l’obiettivo. Ed infatti, per la seconda volta, i lavori della IX Plenaria della Pontificia Commissione, che si sono tenuti dal 7 al 9 settembre, sono cominciati con l’ascolto di alcune vittime.
Era già successo nella plenaria di aprile, alla prima assemblea plenaria della Pontificia Commissione rinnovata nella membership, senza più vittime tra i suoi ranghi, ma con l’obiettivo di ascoltare sempre più le vittime. Un obiettivo che si è rinforzato ancora di più, dopo la richiesta di perdono di Papa Francesco in Irlanda, dopo le due inchieste dell’inviato di Papa Francesco in Cile, l’arcivescovo Charles J. Scicluna, dopo lo scandalo dell’ex cardinale McCarrick che ha portato ad una presa di posizione forte anche da parte del Cardinale O’Malley, cui è seguito il rapporto del Gran Jurì della Pennsylvania e la notizia che il procuratore generale di New York voglia chiedere a tutte le diocesi nello Stato di testimoniare in casi di abusi. Tutti temi che sono stati oggetto di riflessione della plenaria.
Pur tenendo in considerazione che i casi emersi sono di decenni fa, mostrando che le riforme volute da Benedetto XVI e portate avanti da Papa Francesco abbiano avuto effetti positivi, la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori sta cercando di sviluppare politiche forti, dedicandosi prima di tutto all’ascolto delle vittime, su richiesta di Papa Francesco, che – si legge nel comunicato diffuso dalla Commissione – “ha posto l’enfasi sull’importanza fondamentale dell’ascolto di coloro i quali hanno sofferto di abusi, per far sì che le loro storie indirizzino la risposta della Chiesa a favore della protezione della salvaguardia dei minori”.
In una intervista con Vatican News, il Cardinale O’Malley ha sottolineato che, “alla luce della situazione attuale, se la Chiesa si dimostra incapace di rispondere con tutto il cuore e di fare di questo tema una priorità, tutte le nostre altre attività di evangelizzazione, opere di carità e di educazione, ne risentiranno”.
La plenaria è cominciata con la testimonianza di una donna dell’America Latina abusata da un sacerdote, e poi della madre di due vittime degli Stati Uniti.