Città del Vaticano , domenica, 9. settembre, 2018 12:10 (ACI Stampa).
Non solo la guarigione fisica, ma anche la guarigione “dalla paura che ci spinge ad emarginare l’ammalato, il sofferente, il disabile”. Il Vangelo del giorno è quello della guarigione del sordomuto, e Papa Francesco la descrive nei dettagli, sottolineando anche la discrezione di Gesù, che “non vuole fare colpo sulla gente”.
In una afosa giornata di inizio settembre, mentre a Strasburgo si celebra la beatificazione di Alfonsa Maria Eppinger – che Papa Francesco ricorda nei saluti – qualche migliaio di fedeli è arrivato come di consueto in piazza San Pietro per salutare Papa Francesco alla recita dell’Angelus.
Il Papa racconta il miracolo del sordomuto, spiega che “Gesù agisce sempre con discrezione”, e infatti porta il sordomuto in disparte, perché “non vuole fare colpo sulla gente, non è alla ricerca della popolarità e del successo, ma desidera soltanto fare del bene alle persone”. Ed è così – dice Papa Francesco – che Gesù ci insegna che “il bene va compiuto senza clamori e senza ostentazione, senza fare suonare la tromba, in silenzio”.
Quindi, Papa Francesco si concentra sul gesto della guarigione, che ci ricorda come “il Figlio di Dio è un uomo inserito pienamente nella realtà umana e pertanto può comprendere la condizione penosa di un altro uomo e interviene con un gesto nel quale è coinvolta tutta la propria umanità”, e allo stesso tempo alza gli occhi al cielo per far comprendere che “il miracolo avviene a motivo della sua unione con il padre”.
Il sordomuto guarisce, la guarigione è una “apertura agli altri al mondo”, e questo dimostra – afferma il Papa – che c’è bisogno di due guarigioni: la guarigione dalla malattia e della sofferenza fisica, un obiettivo che “nonostante gli sforzi della scienza e della medicina” non è sempre raggiungibile nella vita terrena; e la guarigione “dalla paura, cioè dalla nostra paura, che ci spinge ad emarginare il malato, emarginare il sofferente, il disabile”.