Città del Vaticano , mercoledì, 5. settembre, 2018 12:00 (ACI Stampa).
Si è aperta oggi la XXVI edizione del Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, organizzato dalla comunità monastica di Bose in collaborazione con le Chiese ortodosse. Il tema del 2018 è “discernimento e vita cristiana” .
Per l’occasione il Papa tramite il segretario di stato Parolin ha inviato un telegramma: “L’autentico discernimento richiede di educarsi alla pazienza di Dio e ai suoi tempi, che non sono i nostri” si legge nel testo e auspica che queste “giornate di confronto fraterno possano favorire la ricerca di criteri di discernimento personali e comunitari necessari per raggiungere la conoscenza e la volontà di Dio, nella quale risiede ogni pienezza di vita”.
Il vangelo chiede la vigilanza sui pensieri e le inclinazioni del proprio cuore. Il discernimento è quell’operazione personalissima e liberante che permette il riconoscimento della vocazione unica di ogni persona, spiegano a Bose, e la tradizione della chiesa antica e la spiritualità dell’oriente cristiano offrono un orientamento per la ricerca di senso che abita l’uomo contemporaneo.
Del resto ogni comunità cristiana e ogni chiesa locale è invitata a discernere i “segni dei tempi”, contemperando rinnovamento e fedeltà al “deposito della fede”. I discorsi di apertura di Enzo Bianchi, fondatore del Monastero di Bose e presidente del comitato scientifico, e del vescovo Irinej di Sacramento della Chiesa Ortodossa Russa fuori della Russia saranno la porta d’ingresso per i vari cammini che si intrecceranno nel corso del convegno. Fr. Enzo introdurrà le dimensioni biblica e storia del discernimento commentando l’invito evangelico a discernere i segni dei tempi, mentre il vescovo Irinej aprirà quella patristica e quella ecclesiologica parlando del discernimento ecclesiale in Ireneo da Lione.
Molti gli ospiti dalle Chiese della diaspora e dall’est Europa e molte le delegazioni anche da continenti come Africa e Stat Uniti.