Città del Vaticano , venerdì, 31. agosto, 2018 12:24 (ACI Stampa).
“Da più di 40 anni prego San Giuseppe, mai mi ha detto no. Dobbiamo prendere coraggio per questo”. La vostra missione “manifesta il vostro peculiare carisma di riprodurre nella vita e nell’apostolato l’ideale di servizio come lo visse San Giuseppe. A partire dall’imitazione del suo stile di vita discreto, umile e laborioso. Egli ha vissuto con fedeltà e semplicità la sua vocazione di custode di Maria e di Gesù. È stato vicino alla sua sposa nei momenti gioiosi e in quelli difficili, e con lei ha stabilito una meravigliosa familiarità con Gesù, che aveva continuamente sotto i suoi occhi”. Lo ha detto il Papa stamane ricevendo in udienza i Partecipanti al XVII Capitolo Generale degli Oblati di San Giuseppe.
Vostro compito - ha proseguito Francesco - è quello di “essere nel mondo testimoni di un peculiare messaggio, di una consolante buona notizia: che cioè Dio si serve di tutti, in preferenza dei più piccoli e umanamente sprovveduti, per impiantare e far crescere il suo Regno. La prospettiva di servire Gesù nella Chiesa e nei fratelli, con particolare attenzione ai giovani e ai più umili, possa sempre improntare la vostra vita e la vostra gioia”.
Anche oggi possiate servire la Chiesa - ha concluso il Papa - con le caratteristiche di San Giuseppe. “l’umiltà, che attira la benevolenza del Padre; l’intimità con il Signore, che santifica tutto l’operato cristiano; il silenzio e il nascondimento, uniti allo zelo e alla laboriosità in favore della volontà del Signore, nello spirito di quella felice sintesi a voi lasciata dal Marello come motto e programma: Siate certosini in casa e apostoli fuori casa”.
Nelle case religiose - ha concluso Papa Francesco - vi sia sempre “un clima di raccoglimento e di preghiera, favorito dal silenzio e da opportuni incontri comunitari. Lo spirito di famiglia cementa l’unione delle comunità” e continuate “ad essere dappertutto testimoni di amore e di fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa. Di fronte a una cultura superficiale che esalta il possesso dei beni materiali e promettendo felicità attraverso pericolose scorciatoie, voi non mancate di stimolare i giovani a temprare lo spirito e a formarsi una personalità matura, capace di forza ma anche di tenerezza. E la gioia più grande è parlare ai giovani di Gesù Cristo: questa è la strada migliore per costruire un futuro solido”.