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I giovani cattolici in Olanda alla ricerca di una fede vera come quella di San Willibrord

Il vescovo Herman Willebrordus Woorts, Ausiliare della diocesi di Utrecht |  | AA Il vescovo Herman Willebrordus Woorts, Ausiliare della diocesi di Utrecht | | AA

Una delle sfide da affrontare nel prossimo sinodo per i giovani è la secolarizzazione. In Europa i cattolici in alcuni paesi vivono quasi ai margini di una società indifferente. Ma La storia ricorda ai giovani le radici cristiane e li rende forti. Come in Olanda ad esempio. Dopo il turbolento post concilio oggi i giovani cercano una fede forte e sincera.

Ne ho parlato con l’arcivescovo ausiliare di Utrecht Herman Woorts in un incontro nel chiostro del duomo di Utrecht prima cattolico e ora protestante. Qual è la storia della Chiesa nei Paesi Bassi ?

Siamo qui a Utrecht per motivi storici. I Romani erano qui, questa era una fortezza romana. Quando i Romani se ne andarono, iniziarono i rapporti con i Franchi, che erano già cattolici, e i Frisoni nel nord. Nell'anno 690 un monaco dall'Irlanda, il suo nome era Willibrord, venne con altri monaci irlandesi per evangelizzare i Frisoni. È venuto qui, in quella che ora è la città di Utrecht. Questo campo era il campo dei franchi, e c'era una piccola chiesa dedicata a San Martino di Tours, che fu distrutta dai frisoni. Willbrord ha iniziato a evangelizzare i frisoni, ma aveva bisogno di protezione politica dai Franchi. Ma voleva davvero iniziare una Chiesa in unità con il vescovo di Roma, Papa Sergio I.

Non era necessario, ma lo voleva, voleva la benedizione e il permesso del Papa e così ricevere le reliquie dai primi martiri cristiani per le chiese che voleva costruire qui. Quattro anni dopo, tornò a Roma per essere ordinato primo arcivescovo dei Frisoni. E poi tornò a Utrecht e costruì la sua chiesa episcopale, la sua piccola cattedrale. E il nome di quella chiesa è Salvator, lo stesso nome della chiesa del vescovo di Roma. Quindi ha voluto esprimere l'unità della Chiesa con questo. Fin dall'inizio c’è stata questa unità dei cristiani di Utrecht con Roma.

Willbrord ha viaggiato in Olanda, Belgio, Lussemburgo, e in parte della Germania, per evangelizzare. Abbiamo una storia fin del settimo secolo. Nel Medioevo, la città di Utrecht divenne un centro culturale e religioso e politico molto importante. E chiamiamo Utrecht così la Roma del nord, perché il piano medievale della città, ha nel centro il Duomo di San Martino, la cattedrale di Willibrord non esisteva più ma e poi  Santa Maria, San Pietro, San Giovanni e San Paolo, quindi Utrecht era la Roma del Nord, le chiese erano disposte in forma di Croce, una croce medievale, ed era una città molto ecclesiastica.

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Dopo la Riforma ...

Nel XVI secolo questo divenne un paese calvinista, non luterano ma calvinista, contrario al culto dei santi, così abbiamo avuto una grande perdita di arte cristiana a causa della Riforma calvinista. E i cattolici erano cittadini di sere b come gli ebrei. Ufficialmente, nel 1795 nei Paesi Bassi erano uguali, ufficialmente, ma non nella pratica.

Ho visto una delle così dette “ Cappelle nascoste” ...

Molti cattolici avevano cappelle nascoste. Nel XIX  secolo questo è cambiato. I cattolici hanno avuto la prima emancipazione nei Paesi Bassi,  politicamente, culturalmente, soprattutto i laici, c’è stato l'inizio di un'emancipazione cattolica. Noi cattolici volevamo essere uguali e riconosciuti dalla società olandese. Ed è per questo che ora abbiamo molte, molte chiese neo-gotiche cattoliche.

Ma ora la situazione a volte è difficile per questa Chiesa. Ad esempio, la cattedrale di Santa Caterina, ho letto che ci sono alcuni problemi per conservarla.

Uno dei maggiori problemi ora, che è molto diverso dall'Italia o dal Belgio, è che le chiese, gli edifici, sono di proprietà della parrocchia o della comunità protestante, quindi dobbiamo mantenerli completamente da soli. E al giorno d'oggi, le nostre parrocchie stanno diventando sempre più piccole con problemi finanziari, quindi è molto difficile mantenerle finanziariamente. Quindi, lo Spirito Santo, prima di tutto, ma lo Spirito Santo ha bisogno di collaboratori.

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E vediamo che i giovani sono più interessati. Recentemente  ho avuto un incontro con i giovani della nostra diocesi. Sono venuti da tutti i luoghi, quindi non dipendono da una parrocchia o da un edificio. Cercano dove possono trovare l'ispirazione per la fede. Le persone anziane sono più legate alla loro parrocchia, al loro edificio.

In Italia si parla ancora del così detto “ catechismo olandese”..

Ah, ma una cosa di tanto tempo fa ormai passata!

E ora qual è la situazione?

Ora vediamo che i giovani vogliono essere cattolici, vogliono la normale vita cattolica. Ad esempio, il sacramento della confessione per la maggior parte dei cattolici e per i giovani, non è più problematico. La scoperta, dalle Giornate Mondiali della Gioventù o dei pellegrinaggi a Lourdes o in altri luoghi è un segno. IA giugno abbiamo organizzato un pellegrinaggio a Lourdes con 1200 persone della nostra diocesi e 100 bambini e giovani. Abbiamo parlato con loro del dono della riconciliazione di Gesù che è un sacramento. Quindi hanno scoperto come una grazia, a volte come una liberazione di cose che portano con sé, la confessione. Pratichiamo l'adorazione del Santissimo Sacramento. Per molti giovani è un fatto nuovo. Ma per le generazioni più anziane, è più difficile- Certamente ci sono persone in questa devozione, ma piccoli gruppi ...

I giovani in pratica sono molto impegnati?

Sì, e vanno alle Giornate Mondiali della Gioventù, a Lourdes e a Roma etc.  Quindi vedono di più la vita cattolica in un contesto mondiale. Ho fede, quindi posso vederlo: non sono senza speranza. Ma vogliamo diventare più piccoli. Siamo già piccoli, vogliamo diventare più piccoli, ma essere seme per il futuro.  Questa è la mia speranza, la mia fede e la mia esperienza.