Città del Vaticano , mercoledì, 22. agosto, 2018 9:32 (ACI Stampa).
Papa Francesco mette in guardia tutti dalla ipocrisia, dal formalismo e dalla menzogna, di quando parliamo di Dio “ a vuoto” e indica i Santi, che scaldano il nostro cuore perché “vediamo quello che il nostro cuore profondamente desidera: autenticità, relazioni vere, radicalità. E questo si vede anche in quei “santi della porta accanto” che sono, ad esempio, i genitori che danno ai figli l’esempio di una vita coerente, semplice, onesta e generosa”.
E ai genitori il Papa chiede ancora una volta di insegnare ai bambini a fare il segno della Croce.
Nel commento al comandamento: Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio”, durante la udienza generale di questa mattina tenuta nell’ aula Nervi in Vaticano, il Papa ha spiegato che significa quell’ “invano”.
Nella cultura ebraica il nome “è la verità intima delle cose e soprattutto delle persone”.
Così “il nome di Dio, nei riti ebraici, viene proclamato solennemente nel Giorno del Grande Perdono, e il popolo viene perdonato perché per mezzo del nome si viene a contatto con la vita stessa di Dio che è misericordia. Allora “prendere su di sé il nome di Dio” vuol dire assumere su di noi la sua realtà, entrare in una relazione forte, stretta con Lui. Per noi cristiani, questo comandamento è il richiamo a ricordarci che siamo battezzati «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo», come affermiamo ogni volta che facciamo su noi stessi il segno della croce, per vivere le nostre azioni quotidiane in comunione sentita e reale con Dio, cioè nel suo amore”.